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Sassari

«Ti cerco e ti ammazzo», ex marito di Alghero sotto processo a Sassari

«Ti cerco e ti ammazzo», ex marito di Alghero sotto processo a Sassari

Chiesta una condanna a 5 anni per un uomo accusato di stalking e tentata violenza sessuale

24 gennaio 2020
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SASSARI. «Ti ammazzo, ti metto la fune al collo e ti attacco alla macchina». Sono solo alcune delle parole minacciose che l’imputato, un 59enne del Nuorese residente ad Alghero, aveva rivolto alla sua ex moglie, 49 anni, anche lei della Barbagia. Poi c’erano le altre: «Guarda che vengo a cercarti e ti ammazzo, togliti gli occhiali e guardami negli occhi perché io ti cerco e ti ammazzo...».

La donna, che si stava costruendo una vita con un altro uomo, era piombata in un incubo. Nel quale era stato trascinato suo malgrado anche l’anziano padre di 84 anni, a sua volta fatto oggetto di minacce di morte.

Ieri mattina, al termine della sua requisitoria davanti al collegio presieduto da Giuseppe Grotteria (a latere Mauro Pusceddu e Valentina Nuvoli), il pm Maria Paola Asara ha chiesto una condanna a 5 anni di reclusione per l’ex marito finito a processo con le accuse di atti persecutori, tentata violenza sessuale, violenza privata e violazione di domicilio. Richiesta alla quale si sono allineati gli avvocati di parte civile Filippo Carta e Michele Sanna (che assistono rispettivamente la vittima e il padre di quest’ultima). Mentre l’imputato è difeso dall’avvocato Luca Diaz.

Una serie di episodi, quelli contestati dalla Procura, cominciati nel 2015 dopo la separazione. Uno stalking continuo che aveva costretto la donna a chiudere la propria utenza cellulare «procurandole insonnia per giorni e costringendola ad abbandonare l’abitazione familiare di Alghero» e ad andare a vivere in un paese del Nuorese, nonostante il giudice civile avesse assegnato a lei la casa. E poi c’erano i pedinamenti e i giorni in cui l’uomo avrebbe impedito alla ex moglie di uscire dal parcheggio, e ancora le chiamate incessanti e le “visite” non proprio casuali nel paese dove lei si era trasferita.

All’imputato è contestata anche la tentata violenza sessuale. Un giorno, dopo aver aspettato che lei uscisse dall’abitazione di un’amica, aveva bloccato lo sportello mentre la donna saliva in macchina «cercando di baciarla e accarezzandole il braccio sinistro», scrive il pm, e rivolgendole in quegli istanti le frasi: «Guarda che vengo a cercarti e ti ammazzo”, “Guarda che domani io ti chiamo al telefono fisso e tu devi rispondermi se no io vengo a cercarti”, aggiungendo che la stessa fine l’avrebbe fatta fare a suo padre: “Gliel’ho detto a tuo padre che vi avrei cercato e avrei ammazzato te e lui». Nemmeno il divieto di avvicinamento imposto dal giudice lo aveva fermato. Un giorno ad Alghero, avvicinandosi a meno di cinque metri dalla ex moglie, l’aveva minacciata ancora: «È inutile che scappi, tanto ti becco e ti pesto». L’uomo è anche accusato «di essersi sottratto, in qualità di coniuge separato e di genitore, agli obblighi di assistenza familiare». (na.co.)

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