La Nuova Sardegna

Sassari

Sirio, ancora lettere tra Arst e Comune ma niente progetti

di Giovanni Bua
Sirio, ancora lettere tra Arst e Comune ma niente progetti

L’azienda regionale chiede nuovi lumi a Palazzo Ducale Il comitato metrotranvia: meno male che avevano fretta

24 gennaio 2020
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SASSARI. Nuovo scambio epistolare tra il sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus e i vertici dell’Arst. Oggetto: il progetto di ampliamento della Metrotranvia, riguardo al quale l’unica carta prodotta sembra essere quella usata per le lettere che volano da mesi tra Sassari e Cagliari. L’ultima, nota, era datata 28 novembre, e arrivava dopo il consiglio comunale aperto in cui tutte le proposte progettuali in campo erano state presentate in grande spolvero, e quella del Comitato metrotranvia aveva vinto a mani basse la classifica di gradimento.

Non che la cosa avesse cambiato di una virgola lo scenario, con il sindaco che, pochi giorni dopo scrisse ai vertici dell’Arst e, per conoscenza, all’assessore regionale dei Trasporti, “sollecitando” Arst «a sviluppare una ipotesi progettuale coerente con la strumentazione urbanistica comunale. «Appare necessario e urgente che debba esprimersi il soggetto attuatore, che ha la reale responsabilità di produrre un proposta progettuale effettivamente cantierabile».

Tutto ok? Nemmeno per idea. A quella lettera è infatti seguita, a dicembre, una risposta Arst, che di nuovo ha messo nero su bianco tutte le possibilità in campo. E, dopo un ulteriore istruttoria del Comune (con gli uffici che hanno anche contattato il comitato per avere le “carte ufficiali” del loro progetto di elettrificazione della linea) una nuova lettera del sindaco, a gennaio, che di fatto ribadisce pari pari la quella di novembre. «Mettetevi al lavoro su un progetto che rispetti il Puc».

Niente ponte quindi, e “variantina Sanna” per arrivare a Li Punti, anche se il tema non sembra quello centrale. Appare chiaro infatti che l’Arst ha intenzione di spacchettare l’intervento da 36 milioni in due lotti. E mandare avanti solo il primo: quello che deve arrivare a Marginesu, Sant’Orsola: due chilometri di ferro, quattro fermate, 19 minuti di percorrenza. Su cui quasi tutte le ipotesi progettuali convergono.

Il quasi è dedicato all’idea del comitato metrotranvia, che per bocca di Rosario Musmeci torna alla carica. «Ci hanno detto che la nostra idea era bella– attacca – ma che mancava il tempo. Mi chiedo perché si siano persi altri due mesi a scambiare lettere tra Arst e Comune. Lettere che abbiamo chiesto di vedere, senza avere mai risposta. Abbiamo avuto contatti con gli uffici a dicembre. Ma poi più nulla. Solo l’informazione, di seconda mano, che il Comune ha di nuovo chiuso la porta alla nostra idea. Eppure, anche limitandosi al primo lotto dei lavori, fino a Marginesu, il risparmio è evidente: solo 600 metri di ferrovia invece di 2 chilometri. Quello che noi chiediamo con forza, senza nascondersi dietro un problema tempo che poi alla fine nessuno sembra porsi, è che si consideri il nostro progetto per questo tratto, lasciando così aperte tutte le possibilità per il successivo, compresa la nostra, che ha un gradimento praticamente unanime. E, a questo proposito, non possiamo esimerci dal chiedere al sindaco se provincia o rete metropolitana siano stati coinvolti un questo ultimo carteggio, e nella scelta definitiva. O se gli sia stato riservato lo stesso nostro trattamento: un fragoroso e inspiegabile silenzio».

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