La Nuova Sardegna

Sassari

Rubavano acqua dalla rete denunciate dieci famiglie

di Gavino Masia
Rubavano acqua dalla rete denunciate dieci famiglie

I carabinieri scoprono allacci abusivi in appartamenti in varie parti della città Sigilli manomessi, finti misuratori e collegamenti pirata costano l’accusa di furto

30 gennaio 2020
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PORTO TORRES. Per diverso tempo dieci famiglie hanno usufruito gratuitamente dell’acqua pubblica collegandosi illegalmente e ripetutamente alla rete idrica. Per non pagare i consumi hanno infatti manomesso i sigilli confezionati dalla società Abbanoa e con uno stratagemma particolare hanno utilizzato illecitamente l’acqua.

I carabinieri della stazione di via Antonelli – coordinati dalla compagnia di Porto Torres – attraverso indagini e testimonianze hanno però scoperto quanto stava accadendo in dieci diversi appartamenti del territorio comunale. E, dopo una attenta ricostruzione, le stesse famiglie che sono state denunciate alla procura della Repubblica per furto in concorso di acqua pubblica.

I militari, al comando del capitano Danilo Vinciguerra, stanno comunque ancora indagando per risalire al periodo di tempo che è intercorso dal momento dell’allaccio abusivo delle dieci famiglie ad oggi. Gli accertamenti sono stati eseguiti anche con il supporto del nucleo ispettivo dei tecnici di Abbanoa e hanno portato alla luce altre diverse irregolarità, che sono ora al vaglio degli inquirenti. I collegamenti abusivi alla rete idrica rappresentano dei veri e propri reati perché sono un furto, con l’aggravante delle manomissione degli impianti e della sottrazione di un bene pubblico.

In alcuni casi i tecnici del gestore unico dell’acqua hanno trovato dei veri e propri artifici utilizzati dai privati per collegarsi illegalmente alla rete idrica. Dai finti misuratori per tentare di passare inosservati ai tubi flessibili che garantivano la fornitura alle abitazioni senza alcuna quantificazione dell’acqua consumata gratis. Questi sono tutti stratagemmi utilizzati da chi non vuol pagare l’acqua, in questo caso si trattava anche di proprietari di appartamenti, ma con i controlli incrociati delle misurazioni nessuno ha oramai alcuna possibilità di farla franca. Gli operatori di Abbanoa anche quando eseguono il regolare giro di letture dei contatori (a Porto Torres ogni tre mesi) sono infatti dotati di tablet con un programma che consente in tempo reale di avere riscontro sulla regolarità del misuratore e sulla corretta installazione tramite le coordinate georeferenziate. Un contatore falso, in questo modo, viene individuato immediatamente. E spesso si sottovalutano le conseguenze. Sono diverse anche le condanne già inflitte, con multe di oltre 15mila euro, sempre per aver manomesso fraudolentemente la rete idrica pubblica con l’obiettivo di avere acqua in maniera gratuita sulle spalle della collettività. Sono diversi anche a Porto Torres i decreti penali di condanna nei confronti di persone per il reato di furto d’acqua aggravato.

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