Calcio
«Furti, riflettiamo sui giovani»
di Barbara Mastino
Ozieri, parla il parroco di San Nicola. Il 9 messa con il vescovo per il ritrovamento della refurtiva
31 gennaio 2020
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OZIERI. A pochi giorni di distanza dalla denuncia di due giovani ozieresi per la ricettazione di alcuni oggetti che erano stati rubati da due antiche chiese e dal bar della stazione di Chilivani, l’argomento resta al centro del dibattito in tutta la città. Se al momento della notizia il sindaco di Ozieri Marco Murgia aveva espresso l’auspicio che si trattasse di «episodi isolati e circoscritti», di «preoccupazione per una gioventù senza valori e attratta da quello che sembrava un guadagno facile», parla oggi don Francesco Ledda, parroco di San Nicola e quindi rettore anche della chiesetta antica dalla quale nel furto di lunedì scorso erano stati trafugati una calice e la pisside con le ostie consacrate.
«Pensavano a un facile guadagno e non hanno avuto scrupolo a violare la casa del Signore – dice don Ledda –, ma per fortuna grazie al lavoro degli inquirenti tutto è stato ritrovato. Anche io mi auguro che atti del genere siano casi isolati, perché si tratta di gesti prima non usuali in questa comunità».
Sembrava un guadagno facile, ma non lo è stato, soprattutto per il brillante lavoro dei carabinieri di Ozieri che nel giro di pochi giorni sono riusciti a recuperare tutti gli oggetti rubati, ma non lo sarebbe stato comunque perché, almeno per quanto riguarda la chiesa – visto che a Chilivani sono invece stati rubati i cambiamonete e le macchinette slot – calici e pissidi, nonché il tabernacolo della chiesetta di Loreto, hanno uno scarso valore dal punto di vista economico: il tabernacolo è di bronzo, e i calici di semplice ottone dorato.
Quello che di valore, per chi ha fede, veramente c’era al loro interno erano le ostie consacrate, il cui furto aveva fatto pensare anche a scenari inquietanti. Poi il ritrovamento degli oggetti, che erano stati smontati sicuramente per riuscire a venderli separatamente, mentre delle ostie non è stata trovata traccia.
Quello che più ha stupito la popolazione, come spesso accade in questi casi, è stato proprio scoprire che i ricettatori erano ragazzi della comunità- Perché si cerca sempre di pensare che il male venga da fuori. «Sono situazioni che devono stimolare la nostra riflessione», è il pensiero del parroco, che annuncia che per la settimana prossima, il 9 febbraio, sarà celebrata dal vescovo una messa di ringraziamento nella chiesa di San Nicola con tutti i parroci e tutta la città.
Messe erano state celebrate anche all’indomani dei furti, nella Cattedrale e nella chiesa di San Francesco, e un’altra funzione era prevista per i giorni successivi.
Le indagini però hanno messo quasi subito fine alle ricerche, anche se sulle esatte circostanze del fatto sono ancora tante le cose da scoprire, a cominciare dalla dinamica del furto e dai nomi degli effettivi autori del reato. Le indagini continuano, sia su questi fatti sia sui precedenti furti avvenuti in città in questo turbolento gennaio, con una serie che non ha avuto precedenti in città.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Pensavano a un facile guadagno e non hanno avuto scrupolo a violare la casa del Signore – dice don Ledda –, ma per fortuna grazie al lavoro degli inquirenti tutto è stato ritrovato. Anche io mi auguro che atti del genere siano casi isolati, perché si tratta di gesti prima non usuali in questa comunità».
Sembrava un guadagno facile, ma non lo è stato, soprattutto per il brillante lavoro dei carabinieri di Ozieri che nel giro di pochi giorni sono riusciti a recuperare tutti gli oggetti rubati, ma non lo sarebbe stato comunque perché, almeno per quanto riguarda la chiesa – visto che a Chilivani sono invece stati rubati i cambiamonete e le macchinette slot – calici e pissidi, nonché il tabernacolo della chiesetta di Loreto, hanno uno scarso valore dal punto di vista economico: il tabernacolo è di bronzo, e i calici di semplice ottone dorato.
Quello che di valore, per chi ha fede, veramente c’era al loro interno erano le ostie consacrate, il cui furto aveva fatto pensare anche a scenari inquietanti. Poi il ritrovamento degli oggetti, che erano stati smontati sicuramente per riuscire a venderli separatamente, mentre delle ostie non è stata trovata traccia.
Quello che più ha stupito la popolazione, come spesso accade in questi casi, è stato proprio scoprire che i ricettatori erano ragazzi della comunità- Perché si cerca sempre di pensare che il male venga da fuori. «Sono situazioni che devono stimolare la nostra riflessione», è il pensiero del parroco, che annuncia che per la settimana prossima, il 9 febbraio, sarà celebrata dal vescovo una messa di ringraziamento nella chiesa di San Nicola con tutti i parroci e tutta la città.
Messe erano state celebrate anche all’indomani dei furti, nella Cattedrale e nella chiesa di San Francesco, e un’altra funzione era prevista per i giorni successivi.
Le indagini però hanno messo quasi subito fine alle ricerche, anche se sulle esatte circostanze del fatto sono ancora tante le cose da scoprire, a cominciare dalla dinamica del furto e dai nomi degli effettivi autori del reato. Le indagini continuano, sia su questi fatti sia sui precedenti furti avvenuti in città in questo turbolento gennaio, con una serie che non ha avuto precedenti in città.
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