La Nuova Sardegna

Sassari

Incidente in auto col figlio mamma patteggia 2 mesi

di Nadia Cossu
Incidente in auto col figlio mamma patteggia 2 mesi

La donna provocò un frontale, il ragazzino rimase ferito e gli fu asportata la milza La nuova normativa prevede che si proceda d’ufficio per lesioni colpose stradali

31 gennaio 2020
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PORTO TORRES. Il 23 giugno del 2018 nella provinciale 34 tra Porto Torres e Stintino una donna di 52 anni aveva avuto un incidente a bordo della sua auto, una Fiat Seicento. Aveva invaso la corsia di marcia opposta e si era scontrata frontalmente con un’altra macchina. Nell’impatto era rimasto ferito il figlio della conducente, un tredicenne. Il ragazzino, trasportato d’urgenza in ospedale, era stato operato e i chirurghi gli avevano asportato la milza.

In seguito a quell’episodio la mamma – così come stabilisce la nuova normativa sull’omicidio stradale – è finita a processo con l’accusa di lesioni stradali colpose gravissime.

Essendo stata infatti lei a causare l’incidente ha dovuto rispondere di questo reato (procedibile d’ufficio e non su querela di parte) davanti al giudice Mauro Pusceddu. L’avvocato Edoardo Morette che l’ha assistita nel processo ha concordato con il pubblico ministero la pena e così ieri mattina la 52enne ha patteggiato due mesi.

Quel giorno di inizio estate di due anni fa mentre percorreva la provinciale verso Stintino la donna aveva perso il controllo della sua macchina e si era ritrovata nell’altra corsia di marcia. Lo scontro con una SsangYong Rexton era stato violento. Ad avere la peggio il ragazzino che per via dell’operazione chirurgica cui era stato sottoposto aveva subìto un “indebolimento permanente della funzione emocateretica, emopietica e immunitaria e con ulteriore indebolimento permanente della funzione contenitiva della parete addominale», come risultò dalla certificazione medica.

E proprio per via di una prognosi superiore ai quaranta giorni (così stabilisce la norma) la mamma del ragazzino è finita sul banco degli imputati.

Un caso simile a quello accaduto a un’altra madre, stavolta di Villanova Monteleone. Anche lei è a giudizio per le lesioni riportate dal suo bambino di 6 anni che fortunatamente non aveva avuto danni permanenti. E su questo il legale “giocherà” le sue carte. Perché è vero che la prognosi anche in quel caso era superiore ai 40 giorni ma un consulente ha stabilito che, considerati gli sviluppi positivi del quadro clinico del piccolo, avrebbe potuto essere inferiore. E se il giudice dovesse accogliere questa tesi la donna potrebbe anche venire assolta.

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