Ploaghe, “A sa moda de s’omine”: un successo la mostra di abiti antichi
Tanti consensi per la bella rassegna allestita nell'ex convento dei Cappuccini
10 febbraio 2020
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PLOAGHE. Come era ampiamente prevedibile ha registrato un notevole successo la mostra intitolata “A sa moda de s’omine”, la bella rassegna dell’antico vestiario tradizionale della Sardegna allestita nei giorni scorsi a Ploaghe, nella suggestiva cornice dell’ex convento dei Cappuccini, da Bastianino Muggiolu.
Il giovane appassionato e ricercatore di Ploaghe ( ha solo 22 anni ma è un autentico esperto del settore) dopo la straordinaria mostra intitolata “Su calasciu de sos ammentos” che aveva allestito lo scorso anno negli spazi dell’ex cinema, ha voluto proseguire, con questa rassegna a tema, la sua certosina ricerca e il suo affascinante racconto sui cambiamenti che l’abito tradizionale sardo ha subito nel tempo, attraverso l’esposizione degli abiti maschili dei sardi che vanno dalla metà del 1800 sino alla metà del 1900. Bastianino continua a cercare nei vecchi cassetti dei nostri nonni le testimonianze del passato, rispolverando gli antichi abiti spesso secolari «attraverso i quali – spiega – si può conoscere e capire la nostra storia e quello che ha rappresentato». La mostra è stata visitata in tre giorni da centinaia di persone. (m.t.)
Il giovane appassionato e ricercatore di Ploaghe ( ha solo 22 anni ma è un autentico esperto del settore) dopo la straordinaria mostra intitolata “Su calasciu de sos ammentos” che aveva allestito lo scorso anno negli spazi dell’ex cinema, ha voluto proseguire, con questa rassegna a tema, la sua certosina ricerca e il suo affascinante racconto sui cambiamenti che l’abito tradizionale sardo ha subito nel tempo, attraverso l’esposizione degli abiti maschili dei sardi che vanno dalla metà del 1800 sino alla metà del 1900. Bastianino continua a cercare nei vecchi cassetti dei nostri nonni le testimonianze del passato, rispolverando gli antichi abiti spesso secolari «attraverso i quali – spiega – si può conoscere e capire la nostra storia e quello che ha rappresentato». La mostra è stata visitata in tre giorni da centinaia di persone. (m.t.)
