La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, alla scoperta della Domus di Orfeo

Porto Torres, alla scoperta della Domus di Orfeo

Sopralluogo dei tecnici per definire i dettagli del progetto e lanciare l’appalto

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PORTO TORRES. Nel 1995, in occasione di lavori di sistemazione dell’area prospiciente Palazzo di Re Barbaro, si notarono resti di strutture precedenti la fase termale.

L’indagine archeologica condotta negli anni successivi portò in parte in luce quanto salvatosi già in antico di un’abitazione spettacolare, risalente alla metà del III secolo d.C., di cui non si ha piena contezza neppure dello sviluppo planimetrico. Una domus con pareti affrescate ed ambienti mosaicati che prende il nome da quello più spettacolare, raffigurante Orfeo che suona la lira circondato dagli animali.

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Per preservare quelle meraviglie venne edificata una struttura in cemento con mattoni a vista che permette la visita. Ma fin da quei giorni la Soprintendenza cominciò a progettare uno scavo per scoprire la domus nella sua interezza e metterla in sicurezza. Quel progetto fin dal 2010 ottenne un finanziamento con fondi dell’8 per mille della Presidenza del consiglio dei ministri ma, per varie vicissitudini, non si è ancora tramutato realtà.

Nel frattempo, un paio d'anni fa con un intervento di somma urgenza è stato salvato e ricollocato il mosaico delle Tre Grazie o Ierogamia. Adesso però qualcosa si muove. Qualche giorno fa un team composto da architetti, archeologi e restauratori della Soprintendenza Abap che a vario titolo si stanno occupando del progetto ha effettuato un sopralluogo per definire lo stesso e poi poterlo finalmente mandare in gara d’appalto.

Oltre allo scavo della Domus che promette altre sorprese, il progetto prevede la sistemazione degli scarichi per evitare infiltrazioni d’acqua e la ri-scopertura del decumano nord, la strada che passa proprio davanti alla struttura che protegge la Domus di Orfeo.

Emanuele Fancellu
 

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