La Nuova Sardegna

Sassari

Campo Rom, caccia ai “centri di accoglienza”

Campo Rom, caccia ai “centri di accoglienza”

Avviso del Comune che cerca una soluzione temporanea che permetta di chiudere l’area di Piandanna

26 febbraio 2020
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SASSARI. Continua la disperata caccia a una soluzione che permetta diliberare il campo Rom di Piandanna, soprattutto la parte musulmana, che dovrebbe essere lasciata libera dagli occupanti entro la sempre meno credibile data del 31 marzo. Dopo aver fallito, come la precedente amministrazione, il tentativo di reperire abitazioni nel mercato privato, Palazzo Ducale torna alla carica. E cerca di guadagnare tempo con un avviso rivolto alle ditte interessate a gestire (per un massimo di 91 giorni) il “servizio di accoglienza di un gruppo massimo di 65 persone presso centri collettivi o altre tipologie di alloggio”.

Gli enti dovranno dichiarare di poter assicurare, nel territorio comunale di Sassari, alloggio in uno o più centri collettivi o, eventualmente, in altre tipologie che consentano la sistemazione delle 65 persone o parte di esse; il servizio mensa; quello di pulizia e disinfezione dei locali; di lavanderia dei prodotti tessili in dotazione al centro e agli alloggi; direzione del centro, mediante un operatore referente nei confronti dell'Amministrazione con il compito di sovraintendere al regolare svolgimento del servizio. «Tutto questo – specifica il Comune – nel pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona, della sua fede religiosa, del suo stato di salute, della differenza di genere, della presenza di situazioni di vulnerabilità e, dell'unità dei nuclei familiari composti da coniugi, figli e da parenti entro il primo grado». Il servizio in affidamento ha natura transitoria e di urgenza e durerà dal 1 aprile al 30 giugno.

Con una deliberazione di Giunta del novembre 2019 è stato fissato il 31 marzo (relativamente all'area in uso alla comunità bosniaca Korakhané), e il 31 maggio (per l'area in uso alla comunità serba Dazikhanè) come termine ultimo di chiusura del campo. Gli uffici del Comune hanno attivato procedure di rimpatrio volontario assistito, ricerca di case in locazione con avvisi pubblici, promossi da progetti di inclusione sociale, da finanziare attraverso i fondi regionali specificamente stanziati. Tutto però insufficiente a risolvere il problema. Ora l’ultimo tentativo per guadagnare tempo, e sfollare nel mentre il campo, con la procedura negoziata per l'affidamento del "Servizio di accoglienza”. L'importo per l'esecuzione del servizio è di 198.744 euro. Le manifestazioni di interesse per vanno fatte entro il 4 marzo. Info e modulistica nel sito del Comune.



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