La Nuova Sardegna

Sassari

«Qui a Casa Serena chiuso in una stanza da solo con la paura»

di Luca Fiori
«Qui a Casa Serena chiuso in una stanza da solo con la paura»

Uno degli ospiti più giovani si rivolge al primo cittadino «Ci sentiamo abbandonati, dateci le mascherine»

24 marzo 2020
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SASSARI. «Ho solo 71 anni, mi sento sano e ancora lucido. Non vorrei morire qui dentro, isolato nella mia stanza dalla quale non posso uscire ormai da una settimana».

Dietro all’emergenza, ai 24 contagiati, tra dipendenti e anziani ospiti, e alla paura di un focolaio che rischia ogni giorno di estendersi a macchia d’olio, ci sono le storie singole, le vite sospese di 150 anziani che da un giorno all’altro si sono sentiti improvvisamente più soli. Ci sono i timori di chi qui dentro lavora e la sera torna a casa dai propri cari.

Nei corridoi e nelle stanze di Casa Serena dal 2 marzo scorso c’è una presenza nuova, un ospite fastidioso che nessuno avrebbe voluto tra i piedi e le sedie a rotelle: la paura.

«Dall’inizio del mese – racconta l’anziano preoccupato che si è rivolto al giornale – qui non può entrare nessuno. Dal 16 marzo le cose sono cambiate – prosegue il 71enne - e noi ospiti ora non possiamo più uscire dalle nostre stanze. Io sono tra i più giovani e sto vivendo questa situazione assurda con grande timore – prosegue il racconto del pensionato rinchiuso nella sua camera all’ultimo piano della struttura comunale – il personale di Casa Serena pero’ non ha nessuna colpa e sono loro stessi vittima di questa situazione».

Ieri i pochi dipendenti della struttura risultati positivi, ma che erano ancora in servizio sono tornati finalmente a casa.

Nella residenza per anziani è arrivata una nuova impresa di pulizie e un’infermiera, Susanna Poggi, che avrà il ruolo di coordinamento di tutto il personale sanitario e di raccordo con l’Ats, due nuovi infermieri (e altri ne sono previsti in seguito) e due medici: un geriatra e un anestesista.

Per diretto interessamento del prefetto Maria Luisa D’Alessandro, il commissario straordinario dell’Ats Giorgio Carlo Steri ha autorizzato la Assl Sassari, tramite il suo direttore Marcello Mocci, il direttore del distretto di Sassari Nicolino Licheri e il dirigente del personale infermieristico Leonardo Pinna, l’invio di infermieri e medici specialisti per dare supporto e indicazioni ai responsabili della residenza e alla cooperativa che gestisce l’assistenza degli anziani ospiti. Già da alcuni giorni è attivo per i familiari degli ospiti e gli operatori un servizio di supporto psicologico telefonico a cura delle psicologhe in servizio nel Settore Politiche sociali. I numeri 3398753918 e 3398749761 sono attivi tutti i giorni, domenica compresa, dalle 9 alle 13.

«Noi però ci sentiamo abbandonati – prosegue il pensionato rinchiuso per precauzione nella sua stanza – vorrei rivolgermi al sindaco di Sassari Campus per chiedere che anche a noi ospiti di Casa Serena vengano distribuite le mascherine per proteggerci. Qui dentro le indossano solo gli operatori insieme a occhiali e camice. E vorrei – prosegue il 71enne – che ci facessero anche il tampone per capire se siamo stati contagiati. Io ho paura – ribadisce l’uomo con una lucidità che fa rabbrividire – mi sento ancora sano e non vorrei morire da solo dentro questa stanza».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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