La Nuova Sardegna

Sassari

Samuel, il sarto della solidarietà

Samuel, il sarto della solidarietà

Ozieri: la storia di un ragazzo nigeriano specializzato nella produzione di zainetti

31 marzo 2020
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OZIERI. In tempi in cui tutti cercano di fare la loro parte per affrontare l’emergenza Coronavirus, una bella storia arriva dal centro di accoglienza della Caritas di Ozieri. E’ quella di Samuel, un ragazzo nigeriano di ventinove anni che vive in città da un paio di mesi e che in questi giorni sta mettendo a disposizione la sua abilità di sarto confezionando mascherine per la città e il territorio.

Lo fa con la sua fidata macchina da cucire, un tesoro che Samu (così tutti chiamano Samuel Humprey) ha acquistato con i risparmi messi da parte da quando è giunto in Sardegna, nel settembre 2016. Nel suo paese aveva frequentato dei corsi di cucito sognando di farne un mestiere, giunto in Sardegna (prima nel Cas di Baja Sunajola a Castelsardo e dal 31 gennaio a Ozieri, dopo la chiusura di quel centro) aveva abbandonato la sua arte, ma non per molto: acquistata la macchina da cucire si è rimesso al lavoro, frequentando altri corsi di cucito insieme alle attività teatrali e alla scuola serale nel centro provinciale per l’istruzione degli adulti a Sassari. La sua specialità sono gli accessori, in particolare coloratissimi zainetti che Samu realizza con i materiali più disparati. Una specialità che non ha potuto che convertire nella realizzazione di mascherine sanitarie, come tantissimi volontari in tutta Italia. «Al Cas Le Grazie abbiamo subito notato quegli zainetti colorati – raccontano con orgoglio gli operatori della Caritas – e successivamente abbiamo saputo che li aveva realizzati Samu con quella macchina da cucire che custodisce gelosamente. È stato naturale per lui abbracciare senza esitazioni la nostra causa, sacrificando la sua creatività a favore dell’emergenza. Perché era urgente produrre quelle mascherine, difficili da reperire anche nella nostra città». Ed è stato così che in un battibaleno i suoi spazi nell’ex convento delle Grazie sono stati riconvertiti in un piccolo laboratorio di produzione, a cui gli operatori Caritas hanno contribuito con la fornitura di stoffe ed elastici tubolari ormai quasi introvabili a causa della chiusura delle attività commerciali.

Barbara Mastino

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