La Nuova Sardegna

Sassari

consorzio industriale provinciale 

Chiusa al traffico la strada dell’ex stabilimento Cementir

Chiusa al traffico la strada dell’ex stabilimento Cementir

SASSARI. Il Consorzio industriale provinciale di Sassari ha chiuso al traffico un tratto di circa 250 metri della via Marco Polo tra le vie Pigafetta e Fratelli Vivaldi, per il pericolo di possibili...

07 aprile 2020
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SASSARI. Il Consorzio industriale provinciale di Sassari ha chiuso al traffico un tratto di circa 250 metri della via Marco Polo tra le vie Pigafetta e Fratelli Vivaldi, per il pericolo di possibili crolli nelle torri dell’ex cementificio Cementir della zona industriale di Porto Torres.

Il provvedimento si è reso necessario in applicazione dell’ordinanza firmata dal sindaco Sean Wheeler, che ha disposto la chiusura della strada di proprietà del Cips per salvaguardare l’incolumità pubblica nell’eventualità che si possano verificare distacchi di materiale dai fabbricati e da una ciminiera alta decine di metri. Detriti pericolosi che potrebbero infatti riversarsi su una arteria che si collega con la portineria dell’ex petrolchimico e anche con altre vie che portano al porto industriale. Il provvedimento del sindaco consente comunque il solo traffico locale per raggiungere due lotti in cui sono in esercizio delle attività industriali. Le strutture dell’ex cementificio sono abbandonate da anni, oltre che in condizioni molto precarie di stabilità, e non sono bastate le numerose sollecitazioni da parte del Comune alla proprietà perché provveda alla messa in sicurezza dell’area. Nel 2007 la struttura fatiscente fu visitata dai carabinieri del Noe, che verificarono lo stato di pericolo delle costruzioni del perimetro. Dopo l’intervento dei militari, l’amministrazione comunale di allora fu costretta anche mettere in sicurezza l’ex cementificio prelevando 40mila euro dal proprio bilancio. L’intervento fu eseguito dall’azienda Verde Vita e riguardava la cernita, la raccolta, il condizionamento, l’etichettatura, il trasporto e l’invio ad un impianto di recupero e smaltimento di alcune tipologie di rifiuti alquanto pericolosi.

Nei mesi scorsi tutta l’area con la struttura era stata messa in vendita: la prima cessione al prezzo ribassato di 319mila e 500 euro non è andata a buon fine per la mancanza di offerte, così anche la seconda al prezzo ribassato a 293mila e 625 euro. (g.m.)

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