Solidarietà, gli aiuti sono migliaia
di Giovanni Bua
La macchina della Protezione civile lavora a pieno regime con 80 volontari e cinque associazioni
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SASSARI. Mille persone, di cui 25 bimbi sotto un anno di età, che hanno fatto richiesta lo scorso 8 aprile della “spesa sospesa”, con una curva di crescita delle richieste schizzata in pochi giorni da 97 a 365 nuclei familiari. Quasi 400 famiglie aiutate dalla Caritas, di cui 220 famiglie di migranti, 20 nel quartiere di Li Punti, 60 a Santa Maria di Pisa, 15 a Monte Rosello, 10 a Ottava, 45 a San Giuseppe, 4 a San Giovanni.
E ancora decine gli anziani supportati per il ritiro di farmaci, ricette, analisi, generi alimentari e beni di prima necessità. Una media di 100 richieste telefoniche evase ogni giorno. E un elenco di attività che si allunga e si diversifica ogni ora che passa.
Lavora a pieno regime la macchina della Protezione civile comunale, con un un funzionario (il delegato è FRanco Pilichi) e 3 agenti di polizia locale (in strettissima collaborazione con Caritas e assessorato ai Servizi Sociali e sotto il coordinamento del comandante della polizia locale Gianni Serra), nella cabina di regia a coordinare il lavoro di 5 organizzazioni: compagnia barracellare, Misericordia, Sassari soccorso, New Life e Sandalia Soccorso, con i loro 80 volontari incessantemente al lavoro.
E i numeri sono impressionanti, e danno ben conto di un’emergenza che cresce di pari passo alla volontà di dare un sostegno. Basti pensare agli 80 pasti caldi consegnati quotidianamente, preparati dalla Laser di Predda Niedda, oltre 1500 quelli preparati dallo scorso 19 marzo. E ancora l’attività di supporto alla Caritas nelle mense di via Rolando e San Vincenzo, curata tutti i giorni da Sassari Soccorso e compagnia barracellare, con oltre 110 persone aiutate ogni giorno.
E poi il presidio del mercato Civico, il ritiro dei viveri dal Banco alimentare e di 40 chili di pane da un fornitore locale e consegna alla mensa di via Rolando. Il presidio degli Uffici Postali in occasione del pagamento delle pensioni e il ritiro dei generi alimentari vari donati da vari commercianti. Il recupero della merce donata dai supermercati aderenti all’iniziativa solidale “spesa sospesa”, e la consegna della spesa a domicilio.
E poi il rifornimento di generi alimentari al campo nomadi una volta alla settimana, con la compagnia barracellare che ritira i generi alimentari dal Banco alimentare di Muros e la Caritas in coordinamento con le associazioni Asce ed Emergency che curano la delicata distribuzione all’interno del campo rispettando la divisione in etnie ma anche i complessi rapporti tra le famiglie presenti.
Da sottolineare l’approvvigionamento idrico dei residenti nella zona di Malafede sprovvisti di acqua perché privi di punti di attingimento sia da pozzi che da condotta. E le richieste di persone residenti all’estero per l’assistenza dei genitori anziani residenti in città, con supporto per acquisto beni di prima necessità, medicinali, ritiro ricette.
E il supporto alle case di riposo per anziani per il ritiro di farmaci, di referti di analisi, il recupero dei prelievi e consegna degli stessi ai laboratori di analisi, il ritiro delle ricette dai medici di medicina generale. E infine le richieste di informazioni di residenti all’estero per modalità di rientro in Sardegna, o le semplici quanto importantissime richieste di bombole.
Insomma, è una macchina che corre a pieno regime, alimentata da donazioni, supporto, ma soprattutto dallo spirito di abnegazione di un gruppo di instancabili volontari, a cui si stringe una città che di fronte all’emergenza sta tirando fuori la sua parte migliore, lavorando, per una volta, unita.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
E ancora decine gli anziani supportati per il ritiro di farmaci, ricette, analisi, generi alimentari e beni di prima necessità. Una media di 100 richieste telefoniche evase ogni giorno. E un elenco di attività che si allunga e si diversifica ogni ora che passa.
Lavora a pieno regime la macchina della Protezione civile comunale, con un un funzionario (il delegato è FRanco Pilichi) e 3 agenti di polizia locale (in strettissima collaborazione con Caritas e assessorato ai Servizi Sociali e sotto il coordinamento del comandante della polizia locale Gianni Serra), nella cabina di regia a coordinare il lavoro di 5 organizzazioni: compagnia barracellare, Misericordia, Sassari soccorso, New Life e Sandalia Soccorso, con i loro 80 volontari incessantemente al lavoro.
E i numeri sono impressionanti, e danno ben conto di un’emergenza che cresce di pari passo alla volontà di dare un sostegno. Basti pensare agli 80 pasti caldi consegnati quotidianamente, preparati dalla Laser di Predda Niedda, oltre 1500 quelli preparati dallo scorso 19 marzo. E ancora l’attività di supporto alla Caritas nelle mense di via Rolando e San Vincenzo, curata tutti i giorni da Sassari Soccorso e compagnia barracellare, con oltre 110 persone aiutate ogni giorno.
E poi il presidio del mercato Civico, il ritiro dei viveri dal Banco alimentare e di 40 chili di pane da un fornitore locale e consegna alla mensa di via Rolando. Il presidio degli Uffici Postali in occasione del pagamento delle pensioni e il ritiro dei generi alimentari vari donati da vari commercianti. Il recupero della merce donata dai supermercati aderenti all’iniziativa solidale “spesa sospesa”, e la consegna della spesa a domicilio.
E poi il rifornimento di generi alimentari al campo nomadi una volta alla settimana, con la compagnia barracellare che ritira i generi alimentari dal Banco alimentare di Muros e la Caritas in coordinamento con le associazioni Asce ed Emergency che curano la delicata distribuzione all’interno del campo rispettando la divisione in etnie ma anche i complessi rapporti tra le famiglie presenti.
Da sottolineare l’approvvigionamento idrico dei residenti nella zona di Malafede sprovvisti di acqua perché privi di punti di attingimento sia da pozzi che da condotta. E le richieste di persone residenti all’estero per l’assistenza dei genitori anziani residenti in città, con supporto per acquisto beni di prima necessità, medicinali, ritiro ricette.
E il supporto alle case di riposo per anziani per il ritiro di farmaci, di referti di analisi, il recupero dei prelievi e consegna degli stessi ai laboratori di analisi, il ritiro delle ricette dai medici di medicina generale. E infine le richieste di informazioni di residenti all’estero per modalità di rientro in Sardegna, o le semplici quanto importantissime richieste di bombole.
Insomma, è una macchina che corre a pieno regime, alimentata da donazioni, supporto, ma soprattutto dallo spirito di abnegazione di un gruppo di instancabili volontari, a cui si stringe una città che di fronte all’emergenza sta tirando fuori la sua parte migliore, lavorando, per una volta, unita.
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