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Sassari, morti nelle case di riposo: esposto di Codacons

Sassari, morti nelle case di riposo: esposto di Codacons

L'Associazione attacca: "Non è una epidemia casuale ma una strage"

16 aprile 2020
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SASSARI. «I decessi a Casa Serena di Sassari e a Casa Gardenia di Ossi sono stati una strage voluta, dolosa, con disprezzo criminale degli anziani, si arresti chi non ha adottato misure a tutela dei pazienti e li ha mandati a morire». È la denuncia del Codancons che oggi 16 aprile ha presentato un esposto alla Procura di Sassari affinché «si indaghi per omicidio plurimo doloso».

La denuncia è tra le tante che concorrono a ingrossare il fascicolo aperto dal procuratore Gianni Caria e affidato al sostituto procuratore Paolo Piras, esperto di reati in ambito sanitario, che con la collaborazione di Nas e Spresal coordina le quattro inchieste relative al Santissima Annunziata di Sassari, all'Antonio Segni di Ozieri e alle Rsa e case di riposo del territorio. Al momento nessuno è indagato, i reati ipotizzati sono omicidio colposo ed epidemia colposa. Col passare dei giorni aumentano pazienti e loro parenti che chiedono alla magistratura sassarese di fare chiarezza sulla gestione dell'emergenza sanitaria nel nord Sardegna. L'affondo del Codancons sui due centri residenziali per anziani di Sassari e Ossi s'inserisce in questo quadro.

«Non è un'epidemia casuale, ma una strage - afferma l'associazione - anziani, persone invalide e non autosufficienti, i più fragili tra i fragili, avrebbero dovuto essere al sicuro ma sono venute a contatto col virus, che in molti casi ha aggravato le loro condizioni e li ha condotti alla morte, trasformando i luoghi di assistenza in pericolosissimi focolai». L'associazione chiede «di perseguire penalmente i responsabili di contagi e decessi avvenuti nelle Rsa per l'incapacità nel gestire l'emergenza». Si tratta di «mancata adozione dei provvedimenti previsti per affrontare l'emergenza coronavirus», e il reato è «omicidio plurimo con dolo eventuale». Per il presidente Carlo Rienzi «le tante carenze sul fronte delle misure a tutela degli anziani e le decisioni prese erano condanne a morte per gli anziani». (ANSA).

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