La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, il dolce ritorno all’aria aperta

di Pinuccio Saba
Sassari, il dolce ritorno all’aria aperta

Sassaresi prudenti e responsabili: passeggiate, corse in periferia e in grandi spazi, giri in bici

28 aprile 2020
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SASSARI. Non c’è stata, come alcuni temevano, la “grande fuga” dalla quarantena. Almeno a Sassari non si è registrato alcun fenomeno di massa. Certo, alcuni punti della città erano più frequentati, ma complessivamente la gente è rimasta in casa. Bastava andare in centro, quello che una volta era il cuore pulsante di Sassari, per rendersi conto che non c’era stata l’invasione degli ex “reclusi” nella propria abitazione. Già in periferia c’erano i primi segnali: la pista ciclabile che corre lungo la Buddi Buddi era praticamente deserta. Giusto una coppia in vena di fare una passeggiata. Poi, sfilando la ciclabile, altre due o tre persone che passeggiavano, portavano il cane a spasso e solo una con parvenza di runner. L’attività motoria all’aria aperta non sembra, quindi, essere una delle prerogative dei sassaresi. E come si vedeva dalle strade deserte, dai mezzi pubblici vuoti e dalle poche automobili che percorrevano le strade del centro, neppure restare in casa una domenica mattina, dopo settimane di clausura, sembra una cosa poi tanto “brutta”.

In piazza d’Italia la prima “botta di vita” con quattro o cinque persone che passeggiavano o portavano a spasso il cane. Non mancava il solito “runner”, quasi scortato da un falso corridore attrezzato per la corsa (compresa una giacca k-way) ma tutto preso da una chiacchierata al cellulare.

Infine il “tempio” del jogging, piazzale Segni: una trentina di persone impegnate a tenere il passo, corsa lenta sia ben chiaro, mentre il vero e spontaneo attimo di gioia per essere usciti all’aperto, veniva dalla corsa di due ragazzini che inforcavano altrettanti monopattini. Quasi la normalità ai tempi del coronavirus, visto che nelle scorse settimane almeno i residenti in zona azzardavano una corsetta serale.

Controlli delle forze dell’ordine? Non più di tanto: qualche pattuglia della polizia di stato, della guardia di finanza, dei vigili urbani o dei carabinieri che osservavano le poche persone in giro, qualcuno che veniva fermato per la verifica dei documenti e della residenza (si può correre entro 200 metri dalla propria abitazione). Controlli che sono proseguiti nella serata di ieri ma che sembrano aver confermato che i sassaresi si sono comportati responsabilmente davanti alla possibilità del “liberi tutti” che tanto preoccupa gli esperti.

Una tranquilla mattinata di quarantena, quella di ieri. Una mattinata che ha mostrato una certa dose di prudenza da parte dei sassaresi, che non si sono precipitati per strada o comunque all’aria aperta per rifarsi delle giornate trascorse a casa.

A questo bisogna aggiungere un particolare di non poco conto: uscir per andare a spasso in una città “chiusa” per turno, non invoglia certo a lasciare la propria abitazione. A parte qualche tabaccheria ed edicola, gli altri esercizi commerciali erano chiusi.

Un po’ poco per invitare la gente a uscire di casa per prendere una boccata d’aria.



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