La Nuova Sardegna

Sassari

KOINè inaugura la fase 2 

«C’è voglia di ricominciare la libreria è segno di libertà»

«C’è voglia di ricominciare la libreria è segno di libertà»

PORTO TORRES. La sua riapertura è un primo passo verso la tanto agognata fase due. Ha alzato le serrande lunedì mattina, dopo la chiusura causa provvedimenti legati al Covid-19, la libreria Koinè di...

29 aprile 2020
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PORTO TORRES. La sua riapertura è un primo passo verso la tanto agognata fase due. Ha alzato le serrande lunedì mattina, dopo la chiusura causa provvedimenti legati al Covid-19, la libreria Koinè di Corso Vittorio Emanuele 40. Il giovane libraio Gabriele Addis, mascherina sul viso e guanti d’ordinanza, con la consueta gentilezza ha accolto i clienti, alla Koinè più degli amici in realtà.

«È andata bene, sono venuti in particolare gli habitué coi quali abbiamo scambiato due chiacchiere», dice Gabriele: «c’è voglia di tornare in libreria, c’è voglia di libertà». Durante il periodo di chiusura la Koinè non ha comunque lasciato la città senza libri: «Ovviamente gli incassi non sono stati come quando la libreria è aperta, ma mi sono appoggiato all’edicola di Gabriele Porcu in viale delle Vigne», spiega il libraio. In questo mese e mezzo la libreria ha ricevuto le ordinazioni e, sorpresa, «ho scoperto clienti nuovi. Incredibilmente, più giovani” rivela Gabriele. «I più anziani forse avevano già di che leggere in casa, non sapevano o non hanno ben compreso la possibilità di ordinare e avere i libri in altre modalità». Non sono emersi autori o generi prediletti ma si è letto comunque. In questa settimana la libreria aprirà solo la mattina, ma da lunedì prossimo riapriranno altre attività e quindi la Koinè aprirà anche il pomeriggio: «Ci sarà più gente in giro, anche se con uscite mirate. Ovviamente si rispetteranno le distanze di sicurezza e se i clienti avessero necessità abbiamo anche guanti, mascherine griffati Ubik e gel igienizzante, oltre ad una sanificazione costante». Infine un pensiero sulla chiusura in questo mese e mezzo: «Leggere è considerato un bene primario, la libreria è un’attività a bassa intensità che può essere gestita con ingressi contingentati e i presidi sanitari. In Lombardia era necessario chiudere. Qua no, ma si è voluto, comprensibilmente, correre zero rischi».

Emanuele Fancellu

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