dalla parte di parrucchieri ed estetiste
Confartigianato: servono più controlli per contrastare l’azione degli abusivi
di Nadia Cossu
SASSARI. Chiusure forzate e concorrenza sleale. Sono due dei temi toccati dalla Confartigianato imprese di Sassari intervenuta dopo l’appello lanciato alla Regione da parrucchieri, barbieri,...
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SASSARI. Chiusure forzate e concorrenza sleale. Sono due dei temi toccati dalla Confartigianato imprese di Sassari intervenuta dopo l’appello lanciato alla Regione da parrucchieri, barbieri, estetiste che hanno invocato una riapertura rapida delle loro attività per non finire in ginocchio. Definitivamente stavolta.
«È necessario porre rimedio a una situazione divenuta ormai insopportabile – spiega l’associazione – Oltre a un ulteriore rinvio all’apertura delle nostre attività del benessere, che ci renderebbe inattivi per ben tre lunghissimi mesi, dobbiamo subire la scorrettezza di chi lavora in nero, che in maniera sfrontata, senza rispetto delle regole, approfitta della difficile situazione per occupare spazi ancora più ampi del nostro settore. Da queste parole emerge il disappunto e lo scoraggiamento delle nostre imprese».
Due giorni fa parrucchieri ed estetiste hanno spiegato come tutti i saloni e i centri estetici si siano ormai dotati dei necessari dispositivi di protezione e di avere tutto ciò che serve per ripartire in sicurezza. Pronti dunque per ricominciare a lavorare da subito, senza aspettare giugno.
«Da una parte la chiusura forzata come “antidoto” alla diffusione del coronavirus e dall’altra la concorrenza sleale indeboliscono ulteriormente la situazione economica, se non addirittura, compromettono una possibile riapertura delle attività – aggiunge Confartigianato – oberate dagli innumerevoli costi di gestione a tutti noti, fra cui affitti, imposte e tasse. I settori dell’acconciatura, dell’estetica, della ricostruzione delle unghie sono molto preoccupati e stanchi di dover subire ingiustizie».
Da qui l’appello alla guardia di finanza e alla polizia locale, «perché intensifichino i controlli su chi, senza avere una posizione fiscale e contributiva, formazione e professionalità adeguata, acquista i prodotti per utilizzarli nei domicili dei clienti».
La Confartigianato provinciale di Sassari ribadisce un altro aspetto: «Prima che partisse la pandemia il fenomeno dell’abusivismo e del sommerso, soprattutto nel settore dell’acconciatura e dell’estetica si aggirava intorno al 40%, ora invece parliamo di percentuali molto più elevate: un fenomeno che rappresenta un danno non solo per le imprese regolari – che oggi sono chiuse – ma per tutta l’economia e per tutta la comunità in termini di “costi sociali».Situazione definita “intollerabile” da Confartigianato che anche per questa ragione chiede «una più incisiva attività di controllo da parte degli organi preposti, per bloccare e contrastare questa competizione illegale». E non solo: «Potremmo avere dei risultati se ci sarà un incisivo controllo anche nei confronti di chi in città vende i prodotti, limitando la vendita di importanti quantitativi di prodotto ad un singolo».
Ma l’appello è rivolto anche ai cittadini, ossia ai fruitori di questi servizi: «È fondamentale sensibilizzarli perché si avvalgano di imprese regolari, non solo per un dovere morale, ma anche per tutelare la propria sicurezza e salute», ribadisce la Confartigianato.
Che poi conclude con un impegno: «Non resteremo in silenzio a guardare, perché vogliamo dare sostegno a tutte quelle imprese che ogni giorno ci danno fiducia».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«È necessario porre rimedio a una situazione divenuta ormai insopportabile – spiega l’associazione – Oltre a un ulteriore rinvio all’apertura delle nostre attività del benessere, che ci renderebbe inattivi per ben tre lunghissimi mesi, dobbiamo subire la scorrettezza di chi lavora in nero, che in maniera sfrontata, senza rispetto delle regole, approfitta della difficile situazione per occupare spazi ancora più ampi del nostro settore. Da queste parole emerge il disappunto e lo scoraggiamento delle nostre imprese».
Due giorni fa parrucchieri ed estetiste hanno spiegato come tutti i saloni e i centri estetici si siano ormai dotati dei necessari dispositivi di protezione e di avere tutto ciò che serve per ripartire in sicurezza. Pronti dunque per ricominciare a lavorare da subito, senza aspettare giugno.
«Da una parte la chiusura forzata come “antidoto” alla diffusione del coronavirus e dall’altra la concorrenza sleale indeboliscono ulteriormente la situazione economica, se non addirittura, compromettono una possibile riapertura delle attività – aggiunge Confartigianato – oberate dagli innumerevoli costi di gestione a tutti noti, fra cui affitti, imposte e tasse. I settori dell’acconciatura, dell’estetica, della ricostruzione delle unghie sono molto preoccupati e stanchi di dover subire ingiustizie».
Da qui l’appello alla guardia di finanza e alla polizia locale, «perché intensifichino i controlli su chi, senza avere una posizione fiscale e contributiva, formazione e professionalità adeguata, acquista i prodotti per utilizzarli nei domicili dei clienti».
La Confartigianato provinciale di Sassari ribadisce un altro aspetto: «Prima che partisse la pandemia il fenomeno dell’abusivismo e del sommerso, soprattutto nel settore dell’acconciatura e dell’estetica si aggirava intorno al 40%, ora invece parliamo di percentuali molto più elevate: un fenomeno che rappresenta un danno non solo per le imprese regolari – che oggi sono chiuse – ma per tutta l’economia e per tutta la comunità in termini di “costi sociali».Situazione definita “intollerabile” da Confartigianato che anche per questa ragione chiede «una più incisiva attività di controllo da parte degli organi preposti, per bloccare e contrastare questa competizione illegale». E non solo: «Potremmo avere dei risultati se ci sarà un incisivo controllo anche nei confronti di chi in città vende i prodotti, limitando la vendita di importanti quantitativi di prodotto ad un singolo».
Ma l’appello è rivolto anche ai cittadini, ossia ai fruitori di questi servizi: «È fondamentale sensibilizzarli perché si avvalgano di imprese regolari, non solo per un dovere morale, ma anche per tutelare la propria sicurezza e salute», ribadisce la Confartigianato.
Che poi conclude con un impegno: «Non resteremo in silenzio a guardare, perché vogliamo dare sostegno a tutte quelle imprese che ogni giorno ci danno fiducia».
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