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Sassari, ridotto il mercatino di piazzale Segni: monta la protesta

Sassari, ridotto il mercatino di piazzale Segni: monta la protesta

L'emergenza sanitaria impone una rivoluzione che rischia di tagliare fuori qualcuno e di scontentare l'intera categoria

25 maggio 2020
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SASSARI. È uno dei mercatini settimanali più grandi della Sardegna, ma anche tra i più longevi. Dal 1985 piazzale Segni, a Sassari, l'enorme parcheggio che domina la cittadella sportiva tra lo stadio Vanni Sanna e il PalaSerradimigni, anello di congiunzione tra i quartieri di Luna e Sole, Lu Fangazzu, Prunizzedda, Monte Bianchinu, Serra Secca e Carbonazzi, il lunedì mattina si trasforma in una grande area che ospita commercianti ambulanti dei settori merceologici più disparati. Ora però l'emergenza sanitaria impone una rivoluzione che rischia di tagliare fuori qualcuno e di scontentare l'intera categoria.

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Per questo oggi in tanti hanno manifestato, chiedendo di essere ascoltati, di essere coinvolti nelle scelte. Il piano ipotizzato dal Comune di Sassari prevede la riduzione del numero degli stalli: dai 110 attuali a 80. Alle 30 attività per cui non ci sarebbe spazio, verrebbe concessa un'area di vendita alternativa in altre zone della città: via Venezia e via Pirandello, a ridosso dei giardini pubblici di Rizzeddu e del Monte Rosello, o il mercato civico. Ma la revisione del regolamento di assegnazione degli stalli operata da palazzo Ducale per ragioni di sicurezza sanitaria non convince i diretti interessati. «Così non si può lavorare», lamentano gli ambulanti sebbene si tratti di una scelta provvisoria. «È indispensabile trovare un accordo - dicono gli operatori - l'amministrazione ci ascolti e ci coinvolga». (ANSA)

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