La Nuova Sardegna

PLOAGHE. L’Unione di Comuni del Coros nel corso dell’ultima assemblea dei sindaci ha approvato alcune modifiche del piano triennale 2020/2022 che sostanzialmente amplificano le funzioni associate dell’Unione e mirano a implementare azioni di governance in capo all’ente e ottimizzare il lavoro dei comuni. In quest’ottica di coesione territoriale si inserisce la proposta di gestione associata del servizio di «marketing territoriale e promozione turistico-culturale del Coros», nel quale sono contenute nuove funzioni di promozione territoriale necessarie al rilancio del territorio. Le nuove dinamiche dell’economia turistica e lo sviluppo delle eccellenze locali richiedono alle pubbliche amministrazioni di dotarsi di strumenti, canali e strategie efficaci che servano ad identificare modelli di sviluppo consapevoli, in coerenza con gli indirizzi regionali, nazionali e comunitari. Le nuove linee guida del marketing territoriale studieranno come potenziare l’appeal del territorio e come costruire il percorso più efficace per la cosiddetta “Destinazione Coros”. Questo nuovo approccio al territorio servirà per mettere in campo attori, risorse e operatori locali in grado di cooperare per valorizzare, far conoscere, emozionare chi decide di osservare più da vicino i paesi del Coros. Parliamo di una popolazione complessiva di oltre 38mila abitanti e una superficie territoriale complessiva di 512 chilometri quadrati che si snoda intorno al capoluogo sassarese e si allunga verso l’interno. Paesi che hanno tradizioni, tipicità e legami con la storia e che oggi sono piccoli grandi esempi di urbanizzazione sostenibile. «Con queste nuove funzioni – spiega il presidente del Coros Carlo Sotgiu – intendiamo rafforzare l’attività dell’Unione ed i servizi ai cittadini ed alle imprese. In particolare con la funzione “marketing territoriale” intendiamo promuovere il territorio dei 12 comuni dell’Unione al fine di valorizzarne le potenzialità in chiave turistica. Uno strumento che potrà portare nuovo sviluppo in questo momento di crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria. Non si tratta di un'azione isolata – precisa Sotgiu – e questa funzione si collega ai progetti di sviluppo locale della programmazione territoriale finanziati con numerosi interventi in ambito culturale e archeologico. Una sorta di "Fase 2" della valorizzazione delle nostre bellezze monumentali per far sì che anche i paesi dell'interno abbiano beneficio dagli investimenti a favore di tutte le comunità del Coros».

Mauro Tedde