La Nuova Sardegna

Sassari

Lo sport cittadino a Sassari è senza casa

Giovanni Bua
Lo sport cittadino a Sassari è senza casa

Con l’inizio dei lavori sfrattata dal Palazzetto una dozzina di società: non valiamo meno della Dinamo

03 giugno 2020
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SASSARI. Lo sport cittadino cerca casa. I tanto agognati lavori al PalaSerradimigni stanno per partire (l’accantieramento, inizialmente previsto per il 4, slitterà di una settimana). E, se per la Dinamo si è trovata una non facile convivenza, non c’è invece nessuna soluzione praticabile per la dozzina di società che normalmente si allenavano nelle palestre del vecchio Palazzetto.

Solo la scorsa settimana c’è stato un incontro tra società sportive e amministrazione, con l’assessora allo Sport Rosanna Arru che ha ribadito quanto aveva già comunicato all’Athlon all’inizio dell’anno. Nessun margine di trattativa è possibile, il Palazzetto è infatti blindato per l’inizio del cantiere, e tale rimarrà a lungo. Dopo il finanziamento del secondo lotto di lavori infatti (ancora da progettare e bandire) l’orizzonte di riconsegna dell’impianto si allunga e passa da mesi ad anni.

Ma non basta. Alle società che si allenavano in piazzale Segni manca l’interfaccia con cui negli ultimi anni avevano avuto rapporti e accordi: la Athlon. Il contratto di gestione del PalaSerradimigni è infatti scaduto il 31 maggio, e non è stato rinnovato, con la struttura che è rientrata sotto la diretta gestione del Comune, almeno fino a quando non si sarà in grado di fare un nuovo bando. Comune che poco ha potuto mettere sul piatto come impianti alternativi. Se infatti le società di basket potrebbero trovare posto al Palasantoru, gestito sempre da Athlon e in gran parte riservato alla pallavolo, decisamente più difficile è immaginare un luogo adatto per le due società che di ginnastica artistica, e per la Boxe Torres “Mario Muretti”, oltre che per la lotta e lo judo della stessa Athlon. Stiamo parlando di sport olimpici, e di società di grande blasone e risultati. Che si portano però in dote anche attrezzature complesse da piazzare e gestire, che difficilmente potrebbero trovare posto nei pochi luoghi disponibili: le palestre scolastiche. Palestre il cui uso serale presto il Comune assegnerà con un nuovo bando, e nelle quali cercheranno casa alcune società, compatibilmente con le nuove regole di ingaggio per le scuole, ancora sconosciute, che potrebbero richiedere l’utilizzo degli spazi, anche di sera, per la normale didattica.

Ci sono poi le palestre della Provincia, anch’esse con gli stessi problemi. E la palestra Coni di via Coradduzza, culla di basket, volley e arti marziali tra gli anni ’60 e ’80, ma bisognosa di costosi interventi di recupero che nessuno sembra essere in grado di prendersi in carico. Rimane infine un’ultima possibilità a cui sembra che alcune società sportive stiano lavorando: la creazione di un consorzio che prenda in carico un nuovo spazio da riadattare, probabilmente a Predda Niedda. Azione che però avrebbe il fiato corto, andando a gravare su conti societari non molto floridi per la natura stessa di sport praticati, importanti quanto di nicchia. E che sarebbe praticabile solo nell’ipotesi di poter rientrare, in tempi ragionevoli, nel nuovo palazzetto.

In attesa di trovare soluzioni nei giorni scorsi i tecnici del Comune hanno iniziato l’inventario delle attrezzature presenti al PalaSerradimigni per essere pronti a darle in uso alle società nel caso in cui trovino una nuova casa. E sono iniziati gli strazianti saluti di molti inquilini storici del Palazzetto. «Nel ricordare che qualcosina l’abbiamo vinta anche noi, oggi si chiudono ufficialmente l’ingresso a tutte le società che operavano al Palazzetto tranne che ad una», sottolinea con vena polemica Maurizio Muretti per la Boxe Torres pubblicando l’elenco dei successi della società. «Gli anni migliori con i più alti risultati della polisportiva Athlon sono passati in questa palestra all’interno del Palazzetto – scrive Mario Piroddu di Athlon – dove sudore, sacrificio, pianti ,gioie, e entusiasmo, hanno fatto sì di far conoscere il nome di Sassari nel mondo grazie alla lotta, con il torneo più prestigioso d’Italia e con le svariate medaglie mai vinte in Sardegna. Ma forse non vedremo più la nostra piccola tana».

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