La Nuova Sardegna

Sassari

Sennori, i vicini sentono le urla: donna messa in salvo

di Salvatore Santoni
Sennori, i vicini sentono le urla: donna messa in salvo

Denunciato un uomo per maltrattamenti

05 giugno 2020
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SENNORI. In caserma si accendono i neon e davanti alla scrivania compare lei. Si chiama Anna, ha poco più di trent’anni e nonostante la tristezza negli occhi si è appena liberata da un incantesimo che l’ha imprigionata a lungo. È sabato, la sua dolce metà le ha straziato il cuore scuotendo i suoi quaranta chilogrammi con una raffica di botte che si ripetono da mesi. Il film sembra sempre lo stesso, un loop che non ammette variazioni. Ma questa volta il finale sorprende anche lei. Le sue grida d’aiuto, infatti, vengono sentite molto chiaramente dai vicini che danno l’allarme al 112 e riscrivono la storia con un lieto fine.

I carabinieri di Sennori, guidati dal comandante Gianfranco Serra, si fiondano immediatamente nell’abitazione in centro e trovano la giovane con le lacrime agli occhi, visibilmente scossa per quello che era appena accaduto. Il compagno, invece, ha già fatto in tempo a dileguarsi. Ma verrà comunque individuato più tardi. La trentenne viene quindi accompagnata in caserma, dove decide di uscire dall’incubo mettendo nero su bianco tutta una serie di maltrattamenti subìti nel tempo. Lei racconta, i militari scrivono. E così Anna si vede protagonista di una vita che non pensava fosse sua, ma capisce che anche nel labirinto in cui si è persa c’è una via d’uscita. E decide di varcarla, mettendosi alle spalle gli incanti di un amore malato. C’è voluto tempo, forse troppo, ma alla fine denuncia il compagno manesco, che le dava schiaffi e in un caso anche una testata sul naso. Messa nero su bianco la denuncia, a quel punto si è posto il problema di trovarle una sistemazione lontana dal suo ormai ex. È in questi frangenti che entrano in gioco i Servizi sociali del Comune di Sennori.

Il caso di Anna viene infatti gestito con un piano fulmineo organizzato dall’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Sassu, che ha riportato la giovane tra le braccia sicure dei familiari. Col centro antiviolenza saturo, infatti, in municipio si sono attivati per trovare una soluzione alternativa. In poche ore la giovane aveva tra le mani un biglietto del treno per Cagliari e un altro per imbarcarsi su un volo verso casa, nel Sud Italia. Prima ha trascorso la notte in una struttura ricettiva, individuata dagli assistenti sociali in gran segreto.
 

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