Task force di sub per ripulire i fondali
di Gavino Masia
Domani scatta l’operazione “Spazzamare” nel golfo dell’Asinara. Tutti i rifiuti verranno poi smaltiti con l’aiuto del Comune
07 giugno 2020
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PORTO TORRES. Domani mattina scatta l’operazione “Spazzamare” nei fondali del Parco nazionale dell’Asinara – organizzata dal progetto europeo Clean Sea Life e dalla Capitaneria di porto – con una task force subacquea che entrerà in azione proprio per liberare l’Area marina protetta dagli attrezzi da pesca persi e abbandonati nei fondali del golfo.
In prima linea i subacquei dei centri di immersione dell’associazione dei diving dell’Amp, in particolare Diving Cala d’Oliva, Sea Project CastelSardo e Rocca Ruja Diving Center. Si tratta della Giornata mondiale degli oceani e si svolgerà in contemporanea in darsene e porticcioli di tutte le regioni costiere d’Italia. L’appuntamento dei sommozzatori turritani è fissato alle 10 al molo di Cala Reale: gli oggetti recuperati saranno catalogati, pesati e poi smaltiti grazie alla collaborazione del Comune. «Una bella manifestazione a livello nazionale che prende il nome da un’imbarcazione in dotazione alla nostra Area marina protetta – ricorda il direttore dell’Ente Parco e responsabile scientifico del progetto Clean Sea Life, Vittorio Gazale – che impiega annualmente due tecnici specializzati per 500 ore di navigazione e recupera dalle coste dell’Asinara circa 1.500 chilogrammi di materiale plastico spiaggiato. Domani vogliamo invece intervenire direttamente nei fondali con un’azione pratica di recupero e di sensibilizzazione rivolta al mondo della pesca e della subacquea». Clean Sea Life è un progetto europeo di sensibilizzazione sui rifiuti marini che coinvolge gli amanti del mare (subacquei, diportisti, pescatori, studenti e cittadini) in una campagna straordinaria di pulizia di coste e fondali in tutta Italia. Il progetto è iniziato a fine settembre 2016 con l’obiettivo di contrastare l’accumulo dei rifiuti lungo il golfo dell’Asinara attraverso azioni di sensibilizzazione, la diffusione di buone pratiche di gestione fra operatori e autorità locali e la promozione dell’impegno attivo nelle scuole. Cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life – terminerà nel 2020 – il progetto si è distinto anche per l’attività di pesca di rifiuti coinvolgendo pescatori e autorità locali di quattro porti (Porto Torres, Manfredonia, Rimini e San Benedetto del Tronto) nella gestione dei rifiuti raccolti dalle reti. «Ringraziamo di cuore i diving center, le centinaia di subacquei che dedicheranno le prime agognate immersioni dopo il lockdown non al divertimento – commenta la portavoce del progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini, Eleonora De Sabata – ma alla tutela del mare, e gli enti locali che assicureranno lo smaltimento dei rifiuti. La battaglia contro il mare di plastica si deve però combattere a terra, riducendo il più possibile la produzione di rifiuti prima che arrivino a mare».
In prima linea i subacquei dei centri di immersione dell’associazione dei diving dell’Amp, in particolare Diving Cala d’Oliva, Sea Project CastelSardo e Rocca Ruja Diving Center. Si tratta della Giornata mondiale degli oceani e si svolgerà in contemporanea in darsene e porticcioli di tutte le regioni costiere d’Italia. L’appuntamento dei sommozzatori turritani è fissato alle 10 al molo di Cala Reale: gli oggetti recuperati saranno catalogati, pesati e poi smaltiti grazie alla collaborazione del Comune. «Una bella manifestazione a livello nazionale che prende il nome da un’imbarcazione in dotazione alla nostra Area marina protetta – ricorda il direttore dell’Ente Parco e responsabile scientifico del progetto Clean Sea Life, Vittorio Gazale – che impiega annualmente due tecnici specializzati per 500 ore di navigazione e recupera dalle coste dell’Asinara circa 1.500 chilogrammi di materiale plastico spiaggiato. Domani vogliamo invece intervenire direttamente nei fondali con un’azione pratica di recupero e di sensibilizzazione rivolta al mondo della pesca e della subacquea». Clean Sea Life è un progetto europeo di sensibilizzazione sui rifiuti marini che coinvolge gli amanti del mare (subacquei, diportisti, pescatori, studenti e cittadini) in una campagna straordinaria di pulizia di coste e fondali in tutta Italia. Il progetto è iniziato a fine settembre 2016 con l’obiettivo di contrastare l’accumulo dei rifiuti lungo il golfo dell’Asinara attraverso azioni di sensibilizzazione, la diffusione di buone pratiche di gestione fra operatori e autorità locali e la promozione dell’impegno attivo nelle scuole. Cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life – terminerà nel 2020 – il progetto si è distinto anche per l’attività di pesca di rifiuti coinvolgendo pescatori e autorità locali di quattro porti (Porto Torres, Manfredonia, Rimini e San Benedetto del Tronto) nella gestione dei rifiuti raccolti dalle reti. «Ringraziamo di cuore i diving center, le centinaia di subacquei che dedicheranno le prime agognate immersioni dopo il lockdown non al divertimento – commenta la portavoce del progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini, Eleonora De Sabata – ma alla tutela del mare, e gli enti locali che assicureranno lo smaltimento dei rifiuti. La battaglia contro il mare di plastica si deve però combattere a terra, riducendo il più possibile la produzione di rifiuti prima che arrivino a mare».