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Sassari

La truffa dei biglietti del concerto di Vasco: «Spazzati via i sogni di tanti ragazzi»

di Gianni Bazzoni
La truffa dei biglietti del concerto di Vasco: «Spazzati via i sogni di tanti ragazzi»

Il legale di Vasco Rossi: avevano risparmiato tutto l’anno. Dopo i sequestri e le perquisizioni, attesi nuovi sviluppi

08 giugno 2020
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SASSARI. «Il danno vero lo hanno fatto ai ragazzini che magari risparmiano per un anno intero e chiedono i soldi ai genitori per andare al concerto e poi hanno questa sorpresa. Non so se l’indagine sia arrivata a lambire anche il 2020, ma in quel caso - con i concerti annullati - ci sarebbe un enorme cinismo e sarebbe molto triste». L’ha detto Guido Magnisi, legale di Vasco Rossi, intervenendo sulla vicenda della truffa ai danni dei fan dell’artista di Zocca e - come emerso dall’inchiesta della procura della Repubblica di Bologna e dalle indagini effettuate dalla polizia postale e delle comunicazioni - è stata ideata e gestita da due sassaresi: un medico di 38 anni e un imprenditore del settore dell’artigianato di 37.. Due professionisti che secondo gli investigatori avrebbero messo in atto la truffa per migliorare notevolmente le loro riserve finanziarie valutate già abbastanza floride, dimostrando una mentalità criminale non comune e un cinismo che si ritrova solo in organizzazioni malavitose di prima fascia.

La truffa, che secondo la Procura bolognese avrebbe consentito un guadagno ben superiore ai 500mila euro, ha di fatto spazzato via i sogni di tanti ragazzi che avevano fatto grandi sacrifici per mettere insieme i soldi necessari per partecipare a una delle 10 tappe del “Non stop live 2018” ed essere sotto il palco ad applaudire Vasco Rossi. Molti di loro avevano atteso con trepidazione, per mesi, l’arrivo della data “opzionata”, ma giunti davanti ai cancelli avevano avuto la terribile delusione: il “Qrcode” ricevuto tramite corriere non era valido, anzi proprio inesistente perchè emesso dagli organizzatori della truffa che - al momento - risulta avere interessato più di 1400 utenti.

«Vasco Rossi ha fatto di tutto – ha spiegato l’avvocato Guido Magnisi – per garantire la sicurezza, Best Union e Vivaticket sono affidabilissimi e sono stati fatti passi da gigante. Gli sforzi sono enormi, ma c’è un livello che è incontrollabile».

Le indagini della polizia postale e delle comunicazioni di Bologna, che si avvale della collaborazione dei colleghi di Sassari, vanno avanti. E molto del lavoro è concentrato sui due sassaresi che sono accusati di associazione per delinquere, sostituzione di persona, turbativa della libertà dell’industria e del commercio, contraffazione del marchio, indebito utilizzo di carte di credito e truffa continuata.

L’obiettivo è quello di scoprire come il medico e l’imprenditore sassarese, in perfetta sintonia, siano riusciti a mettere in piedi una truffa così sofisticata, scegliendo anche i prestanome (tre quelli denunciati insieme a loro) necessari per ottenere la convenzione con i circuiti di pagamento con carte di credito.

Otto i siti “clone” oscurati dalla Procura di Bologna e che erano stati creati ad hoc per vendere i biglietti falsi dei concerti di Vasco Rossi del tour 2018.

Nel corso delle perquisizioni a Sassari sono stati sequestrati tablet e alcune sim card risultati determinanti per le indagini. Non sono esclusi ulteriori sviluppi.

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