La Nuova Sardegna

Sassari

Porto Torres, la pizzeria riparte grazie al terreno di un amico

di Gianni Bazzoni
Porto Torres, la pizzeria riparte grazie al terreno di un amico

La Rosa dei Venti, una veranda rende possibile l'accesso dei clienti con le nuove regole anti-Covidnel terreno

12 giugno 2020
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Il primo maggio, con la facciata illuminata da tre colori (verde, bianco e rosso) aveva scritto: «Oggi è la festa del lavoro, dei lavoratori, e noi sentiamo questa giornata ancora più intensamente come mai abbiamo fatto prima. Ci siamo rimboccati le maniche e siamo tornati al nostro lavoro, quello che amiamo, che ci nobilita e ci dà la speranza di poter dire: ce la faremo». Allora era solo un primo passo, incerto ma sostenuto dal coraggio di chi è abituato a giocare le sfide. Daniele Tanda, proprietario della Rosa dei Venti, ristorante-pizzeria a due passi dal porto e dal mare, a Porto Torres, non sapeva ancora cosa sarebbe arrivato dopo. Un lungo lockdown, la paura che niente sarebbe più stato come prima.

«Abbiamo ricominciato vivendo alla giornata, guardando alle origini, alle tradizioni e alla famiglia – racconta – e per prima cosa abbiamo sfornato il pane. Quello che non deve mai mancare a tavola. La gente ha capito, lo prenotava e veniva a prenderlo. Poi le pizze ma solo da asporto, un modo per restare in contatto con la gente e provare a resistere».

E poi? «Poi veniva il bello. Non sapevo che fare – dice Daniele – perché con le nuove regole gli spazi all’interno si sono ridotti, così il numero dei posti e a un certo punto serviva una svolta. Una mattina parlando con un amico, proprietario del terreno che confina con la veranda del mio locale, abbiamo affrontato l’argomento dell’emergenza, della crisi. Lui aveva già il progetto approvato per costruire una palazzina, anche se poi la data di avvio era slittata di un po’. A un certo punto mi ha detto: “ma tu Daniele come farai”? E io: non lo so, la situazione è complicata».

Lui è Mario Bassu, ingegnere, docente all’istituto Nautico, già assessore comunale. «Mi ha guardato – racconta Daniele Tanda – e mi ha detto: senti, prendilo tu il terreno, lo puoi usare finché ti serve, fino a quando questa emergenza non è finita. Puoi fare un bel giardino, creare nuovi posti e può essere una buona soluzione, che dici? Per me non è indispensabile, a te serve per lavorare».

Daniele ha risposto che l’idea era interessante, ha tentennato solo un po’ pensando agli investimenti da fare. Ma non è certo uno a cui manca il coraggio. «Ti ringrazio – gli ho detto – è un bel gesto. Per me è una cosa straordinaria. Dopo quattro giorni l’ingegner Bassu è arrivato con il progetto pronto, fatto da lui: «I lavori possono cominciare subito». E così è nata la nuova avventura: venti giorni di lavoro senza sosta, una veranda da 200 metri quadrati che ha preso forma grazie all’opera di imprese locali. «Anche i materiali li ho acquistati qui. Pavimento con autobloccanti, il verde, 12 gazebo da quattro posti ciascuno e 48 coperti recuperati. Ecco, questa è la storia della nostra incredibile ripartenza».

Ora la Rosa dei Venti è pienamente operativa, il panorama da fuori è suggestivo: la luce che si staglia sulla storica villa che sembra quasi custodire il ristorante-pizzeria. Dal pensiero di quel primo maggio è nato un nuovo progetto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative