Pescava con rete vietata comandante multato
di Gavino Masia
La Guardia costiera ha sequestrato le attrezzature, i pesci dati in beneficenza Nei guai anche un pescatore dilettante che ha calato un “barracuda” in porto
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PORTO TORRES. La Capitaneria di porto ha intensificato i controlli a mare nel golfo dell’Asinara per preservare le risorse ittiche da tipologie di attrezzatura da pesca che non sono consentite dalla legge. Ieri mattina i militari hanno sequestrato una rete a strascico non conforme (circa 50 metri) e hanno elevato la sanzione amministrativa prevista di 2mila euro al comandante del peschereccio.
I militari hanno atteso prima lo sbarco del pescato e poco dopo si sono avvicinati allo scafo per misurare le reti utilizzate dai pescatori dello strascico e verificare la conformità alla normativa vigente. Durante i controlli i marinai hanno notato una rete sospetta e hanno provveduto a misurarla: dall’ispezione è emerso che la maglie utilizzate dal pescatore professionale risultavano non conformi. Tutto il prodotto scaricato dalle reti è stato devoluto, dopo certificazione sanitaria, a una associazione di volontariato di Sassari, l’Istituto suore delle poverelle di Bergamo.
Mercoledì mattina altra operazione di polizia marittima da parte della Capitaneria di porto, nel tratto di mare adiacente lo scalo industriale di Porto Torres. Il battello veloce della Guardia costiera, durante un’attività di pattugliamento del litorale, ha intercettato un diportista turritano che pescava con un attrezzo non consentito. Il pescatore dilettante stava infatti calando una rete di tipo “barracuda”, violando quindi la normativa sulla pesca sportiva che non prevede quell’attrezzo tra quelli consentiti. I militari hanno intimato immediatamente al comandante dell’unità di salpare a rete e rientrare nel porto per gli ulteriori accertamenti e gli atti di rito. Quando la barca ha ormeggiato, i marinai hanno effettuato il sequestro delle rete utilizzata (circa 200 metri) ed elevato la sanzione amministrativa prevista di 1000 euro. Le operazioni portate a termine rientrano nell’ambito delle attività istituzionali quotidiane della Guardia costiera, impegnata a prevenire e contrastare gli illeciti in materia di pesca e tutelare il litorale marino.
«La pesca con attrezzi non consentiti è una pratica vietata dalla legge – dice il comandante della Capitaneria Gianluca Oliveti – e per questo severamente punita, al fine di impedire catture indiscriminate di specie ittiche sotto misura e distruzione del fondale marino. I controlli in mare continueranno in maniera regolare, considerando anche l’inizio della stagione estiva che ci vedrà impegnati in prima linea nel vasto compartimento marittimo di competenza». Le acque pescose del golfo dell’Asinara attirano anche i subacquei che vanno alla ricerca di specie ittiche pregiate, utilizzando attrezzi non consentiti dalle normative di legge oppure pescando in zone vietate dell’Area marina protetta. La precedente operazione dei militari aveva consentito di sanzionare proprio un sub, che nei pressi dell’isola Piana aveva pescato 20 chili tra polpi, spigole e orate.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I militari hanno atteso prima lo sbarco del pescato e poco dopo si sono avvicinati allo scafo per misurare le reti utilizzate dai pescatori dello strascico e verificare la conformità alla normativa vigente. Durante i controlli i marinai hanno notato una rete sospetta e hanno provveduto a misurarla: dall’ispezione è emerso che la maglie utilizzate dal pescatore professionale risultavano non conformi. Tutto il prodotto scaricato dalle reti è stato devoluto, dopo certificazione sanitaria, a una associazione di volontariato di Sassari, l’Istituto suore delle poverelle di Bergamo.
Mercoledì mattina altra operazione di polizia marittima da parte della Capitaneria di porto, nel tratto di mare adiacente lo scalo industriale di Porto Torres. Il battello veloce della Guardia costiera, durante un’attività di pattugliamento del litorale, ha intercettato un diportista turritano che pescava con un attrezzo non consentito. Il pescatore dilettante stava infatti calando una rete di tipo “barracuda”, violando quindi la normativa sulla pesca sportiva che non prevede quell’attrezzo tra quelli consentiti. I militari hanno intimato immediatamente al comandante dell’unità di salpare a rete e rientrare nel porto per gli ulteriori accertamenti e gli atti di rito. Quando la barca ha ormeggiato, i marinai hanno effettuato il sequestro delle rete utilizzata (circa 200 metri) ed elevato la sanzione amministrativa prevista di 1000 euro. Le operazioni portate a termine rientrano nell’ambito delle attività istituzionali quotidiane della Guardia costiera, impegnata a prevenire e contrastare gli illeciti in materia di pesca e tutelare il litorale marino.
«La pesca con attrezzi non consentiti è una pratica vietata dalla legge – dice il comandante della Capitaneria Gianluca Oliveti – e per questo severamente punita, al fine di impedire catture indiscriminate di specie ittiche sotto misura e distruzione del fondale marino. I controlli in mare continueranno in maniera regolare, considerando anche l’inizio della stagione estiva che ci vedrà impegnati in prima linea nel vasto compartimento marittimo di competenza». Le acque pescose del golfo dell’Asinara attirano anche i subacquei che vanno alla ricerca di specie ittiche pregiate, utilizzando attrezzi non consentiti dalle normative di legge oppure pescando in zone vietate dell’Area marina protetta. La precedente operazione dei militari aveva consentito di sanzionare proprio un sub, che nei pressi dell’isola Piana aveva pescato 20 chili tra polpi, spigole e orate.
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