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Sassari

Tragedia nel Coghinas: nessuna inchiesta, è stata una fatalità

Tragedia nel Coghinas: nessuna inchiesta, è stata una fatalità

TULA. È stato solo un tragico incidente, frutto di una serie di sfortunate combinazioni, quello che martedì ha causato la morte di Medardo Malagoli, annegato dopo che la barca sulla quale stava...

18 giugno 2020
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TULA. È stato solo un tragico incidente, frutto di una serie di sfortunate combinazioni, quello che martedì ha causato la morte di Medardo Malagoli, annegato dopo che la barca sulla quale stava effettuando una battuta di pesca si è ribaltata nelle acque del lago Coghinas. Non ci sarà nessuna inchiesta, la salma dello sfortunato pescatore modenese è stata già restituita ai familiari ed è stato disposto anche il dissequestro dell’imbarcazione, segno evidente che le testimonianze rese dagli amici permesso alla magistratura di ricostruire l’accaduto senza che potessero emergere elementi utili per aprire un’indagine.

A portare in Sardegna i quattro amici è stata la passione per la pesca e ormai da qualche anno il gruppetto prendeva casa nel territorio nel mese di giugno per poi effettuare battute alla ricerca delle grosse prede, soprattutto carpe e black bass, presenti in gran numero nel lago.

«Erano ospiti graditi e ogni tanto decidevano di fermarsi a pranzare per assaggiare le specialità del luogo – ha detto il gestore di un agriturismo della zona –. Ci sono tanti emiliani che in questo periodo arrivano per pescare e spesso si riuniscono da noi per fare festa. Sarebbe dovuto essere così anche in questi giorni». L’invaso del Coghinas, dalla sua creazione nel 1924 con la realizzazione della diga di Muzzone, è stato teatro più volte di eventi tragici e quello di martedì si aggiunge alla lista.

L’acqua fredda e increspata, gli indumenti che hanno appesantito i movimenti e lo spavento sono stati fatali a Malagoli, molto conosciuto a Modena per la sua attività passata di rinomato coiffeur in una via centrale della città. L’uomo è morto nonostante il disperato tentativo di soccorso dei tre amici che sono riusciti comunque a trascinarlo sulla riva, distante una trentina di metri dal luogo dell’incidente.

Francesco Squintu

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