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allarme a palmadula 

Crolla il soffitto dell’ufficio attimi di paura al Punto Città

Crolla il soffitto dell’ufficio attimi di paura al Punto Città

SASSARI. Aveva riaperto appena da cinque giorni, una lenta ripresa comunque gradita dai residenti nell’agro di Sassari. Ieri – nel tardo pomeriggio – una nuova emergenza nell’ufficio comunale di unto...

24 giugno 2020
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SASSARI. Aveva riaperto appena da cinque giorni, una lenta ripresa comunque gradita dai residenti nell’agro di Sassari. Ieri – nel tardo pomeriggio – una nuova emergenza nell’ufficio comunale di unto Città di Palmadula: all’improvviso è crollato il controsoffitto. Immediato l’allarme e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale e una pattuglia della polizia municipale di Sassari.

Il crollo, a cui è seguito immediatamente dopo anche quello del soffitto, ha reso l’immobile inagibile. Solo per puro caso non ci sono stati feriti, ma lo spavento comunque è stato tanto.

I vigili del fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza lo stabile per consentire al personale incaricato di entrare e portare via i personal computer.

Ora l’amministrazione comunale è impegnata a cercare soluzioni alternative per evitare così una nuova interruzione del servizio nella borgata. L’obiettivo è quello di individuare quanto prima una nuova sede dove poter rilasciare i documenti e in particolare le carte di identità elettroniche.

Non ci sono al momento ipotesi certe sulle cause del crollo, ma dalle prime valutazioni effettuate dai tecnici, il cedimento sarebbe stato causato molto probabilmente da una scarsa manutenzione e dalla mancata ristrutturazione che, invece, sarebbe stata necessaria. La trascuratezza andata avanti negli anni ha creato le condizioni di degrado fino al crollo di ieri pomeriggio. Una situazione grave che non può in alcun modo essere minimizzata e deve servire come monito anche in altre situazioni.

Il Punto Città di Palmadula aveva riaperto il 18 giugno, con servizi garantiti il mercoledì mattina e anche il giovedì dalle 9 alle 13, per i casi urgenti. Ora l’emergenza dovrà essere superata con soluzioni alternative.



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