La Nuova Sardegna

Sassari

Formiche sulla salma in ospedale a Thiesi, l’Asl si scusa

Daniela Deriu
Formiche sulla salma in ospedale a Thiesi, l’Asl si scusa

La direzione avvia un’indagine interna

06 luglio 2020
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THIESI. Si scusa e porge le condoglianze ai familiari la direzione aziendale dell’Assl di Sassari che ha già disposto un’indagine interna per accertare, «con urgenza e precisione», quanto è accaduto nell’ospedale di Thiesi dove la salma di una donna è stata ricoperta dalle formiche. L’Assl annuncia di voler verificare cosa sia accaduto nella camera ardente e se siano state seguite «le corrette procedure gestionali ed igienico sanitarie». Inoltre «nella giornata di venerdì 3 luglio , sono stati conclusi gli interventi di ripristino per la regolare accoglienza della camera mortuaria».

I figli di Gesuina Ganau, sassarese di 91 anni, quando sono andati a Thiesi per occuparsi delle esequie della madre, morta giovedì sera nel reparto di lungodegenza dell’ospedale, hanno dovuto affrontare, oltre al dolore, anche l’orrore di vedere il corpo dell’anziana donna oltraggiato dagli insetti. Così si sono rivolti alla stazione dei carabinieri del paese e all’ospedale sono arrivati i militari e gli investigatori del Nas. Un fascicolo di indagine è stato già aperto dal sostituto procuratore Paolo Piras.

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Il sindaco di Thiesi, Gianfranco Soletta, si è subito attivato quando è venuto a conoscenza dell’episodio. «Sono mortificato per l’accaduto – afferma –. Mi trovavo fuori paese quando mi è giunta la chiamata del responsabile della struttura di Thiesi che mi comunicava la chiusura immediata della camera mortuariaper la presenza di formiche su una salma. Mi sono letteralmente precipitato in ospedale per capire cosa fosse successo, – spiega Soletta –. Non ho potuto far altro che manifestare la mia costernazione e solidarietà ai parenti, sentire i vertici dell’azienda sanitaria e l’assessore Nieddu, disponibili a chiarire immediatamente questa incresciosa situazione e trovare una soluzione, e ho chiesto immediatamente di far luce su questa brutta vicenda». «Mi preme rimarcare – prosegue Soletta – che il fatto è accaduto nella camera mortuaria non in reparto, luogo che difendo con tutte le forze per la professionalità, cura e attenzioni riservate ai pazienti. Il personale si è messo a disposizione di tutti i familiari per comunicare in videochiamata con i loro cari, per cercare di essere vicini nonostante tutto, tutte cose che possono sembrare normali se non vivi la situazione di avere un parente due mesi in ospedale e vieni privato della libertà di stargli accanto in un momento di sofferenza».

I primo cittadino prosegue la sua “battaglia”per salvare il presidio medico di Thiesi. La vicenda, infatti riaccende i riflettori su una realtà che da tempo vede Soletta rivolgersi ripetutamente alla Regione affinché vengano conclusi i lavori da tempo finanziati. «Continuo a ribadire che il progetto ormai avviato da anni deve essere portato a termine, l’esperienza pandemica in corso ha dimostrato l’importanza dei presidi sanitari territoriali e con forza chiedo che partano i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Thiesi per ridare dignità ad un territorio importante come il Meilogu», ha concluso il sindaco.
 

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