la nuova @scuola
Studenti a “Pesca del Rifiuto” nell’area marina protetta
ALGHERO. I giovani sono il futuro. La costruzione del futuro passa anche dal rispetto per l'ambiente e dal concetto di sostenibilità. Occorre stabilire un contatto fra i ragazzi e l'ambiente,...
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ALGHERO. I giovani sono il futuro. La costruzione del futuro passa anche dal rispetto per l'ambiente e dal concetto di sostenibilità. Occorre stabilire un contatto fra i ragazzi e l'ambiente, consapevole coinvolgente e funzionale.
«In tal senso La Nuova@Scuola è stata una grande opportunità offerta agli studenti e ai partner dell'iniziativa lanciata dal quotidiano La Nuova Sardegna – afferma Mariano Mariani, direttore dell’Area marina protetta -. Opportunità di conoscere e comprendere la realtà che li circonda, di affrontarne le problematiche apprezzandone le potenzialità. Occasione per riuscire a raccontarla e far sentire la propria voce».
Questo è ciò che è accaduto grazie allo sviluppo del progetto “A pesca del Rifiuto”, promosso dall’Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana con il Ceas Porto Conte - finanziato dal Fondo Europeo per la Pesca e gli Affari Marittimi (PO FEAMP 2014/2020) - e sviluppato nel quadro delle attività La Nuova@Scuola. Progetto che anche nel lockdown è andato avanti, sfruttando la rete come veicolo di comunicazione e trasmissione delle informazioni. “A pesca del rifiuto” ha infatti avvicinato i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori dell'Isola al problema dei rifiuti in mare. Un problema gravissimo per l’ambiente e per la pesca in tutto il Mediterraneo. Lo ha fatto nel pieno dell'emergenza Covid-19 attraverso video lezioni accattivanti, ricche di immagini, interviste, approfondimenti, attività di educazione ambientale sulla plastica che minaccia gli ecosistemi marini, sull’impatto dei rifiuti sugli animali che popolano l'Area marina protetta Capo Caccia - Isola Piana, sulle conseguenze derivanti dall'abbandono delle reti in mare (reti fantasma), sulla legislazione europea in materia e sugli effetti di determinate azioni sulla salute umana. «Il tema è purtroppo ancora più attuale, dato che ai consueti rifiuti che popolano i nostri mari, adesso si sono aggiunti i guanti e le mascherine.
Per la redazione dei ragazzi del progetto La Nuova@Scuola, guidata dalla caporedattrice Daniela Scano, l'iniziativa “A pesca del rifiuto” è stata l’occasione per informarsi, riflettere ed esprimere una posizione lanciando un messaggio nel tentativo di regalare al mare un domani più pulito».
Ma le attività previste dal progetto “A pesca del rifiuto” non si esauriscono qui.
L’Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana ha infatti avviato la mappatura e la raccolta degli attrezzi da pesca smarriti e dei rifiuti presenti sui fondali. Nello svolgimento di queste attività, fondamentale è la collaborazione dei pescatori locali, impegnati nelle segnalazioni dei rifiuti e coinvolti nelle operazioni di recupero.
«Ad oggi e in poco più di un mese - chiude Mariano Mariani, direttore della Area Marina Protetta - sono già state raccolte 150 nasse abbandonate sul fondale, 300 metri di lenze, 100 kg di cime, numerosissime boe e altri contenitori di plastica. Non meno importante è il monitoraggio del pescato, utile a comprendere lo stato della risorsa ittica nelle acque dell’Area Protetta e dell’impatto dei rifiuti in mare sulla stessa».
Le operazioni di bonifica dei fondali marini dell’Area protetta continueranno per l'intera estate, così come proseguirà l’azione di sensibilizzazione e di diffusione dei risultati rivolta alla popolazione e, anche in vista del prossimo anno scolastico, agli studenti.
Giovanni Dessole
«In tal senso La Nuova@Scuola è stata una grande opportunità offerta agli studenti e ai partner dell'iniziativa lanciata dal quotidiano La Nuova Sardegna – afferma Mariano Mariani, direttore dell’Area marina protetta -. Opportunità di conoscere e comprendere la realtà che li circonda, di affrontarne le problematiche apprezzandone le potenzialità. Occasione per riuscire a raccontarla e far sentire la propria voce».
Questo è ciò che è accaduto grazie allo sviluppo del progetto “A pesca del Rifiuto”, promosso dall’Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana con il Ceas Porto Conte - finanziato dal Fondo Europeo per la Pesca e gli Affari Marittimi (PO FEAMP 2014/2020) - e sviluppato nel quadro delle attività La Nuova@Scuola. Progetto che anche nel lockdown è andato avanti, sfruttando la rete come veicolo di comunicazione e trasmissione delle informazioni. “A pesca del rifiuto” ha infatti avvicinato i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori dell'Isola al problema dei rifiuti in mare. Un problema gravissimo per l’ambiente e per la pesca in tutto il Mediterraneo. Lo ha fatto nel pieno dell'emergenza Covid-19 attraverso video lezioni accattivanti, ricche di immagini, interviste, approfondimenti, attività di educazione ambientale sulla plastica che minaccia gli ecosistemi marini, sull’impatto dei rifiuti sugli animali che popolano l'Area marina protetta Capo Caccia - Isola Piana, sulle conseguenze derivanti dall'abbandono delle reti in mare (reti fantasma), sulla legislazione europea in materia e sugli effetti di determinate azioni sulla salute umana. «Il tema è purtroppo ancora più attuale, dato che ai consueti rifiuti che popolano i nostri mari, adesso si sono aggiunti i guanti e le mascherine.
Per la redazione dei ragazzi del progetto La Nuova@Scuola, guidata dalla caporedattrice Daniela Scano, l'iniziativa “A pesca del rifiuto” è stata l’occasione per informarsi, riflettere ed esprimere una posizione lanciando un messaggio nel tentativo di regalare al mare un domani più pulito».
Ma le attività previste dal progetto “A pesca del rifiuto” non si esauriscono qui.
L’Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana ha infatti avviato la mappatura e la raccolta degli attrezzi da pesca smarriti e dei rifiuti presenti sui fondali. Nello svolgimento di queste attività, fondamentale è la collaborazione dei pescatori locali, impegnati nelle segnalazioni dei rifiuti e coinvolti nelle operazioni di recupero.
«Ad oggi e in poco più di un mese - chiude Mariano Mariani, direttore della Area Marina Protetta - sono già state raccolte 150 nasse abbandonate sul fondale, 300 metri di lenze, 100 kg di cime, numerosissime boe e altri contenitori di plastica. Non meno importante è il monitoraggio del pescato, utile a comprendere lo stato della risorsa ittica nelle acque dell’Area Protetta e dell’impatto dei rifiuti in mare sulla stessa».
Le operazioni di bonifica dei fondali marini dell’Area protetta continueranno per l'intera estate, così come proseguirà l’azione di sensibilizzazione e di diffusione dei risultati rivolta alla popolazione e, anche in vista del prossimo anno scolastico, agli studenti.
Giovanni Dessole