La Nuova Sardegna

Sassari

Penale da 170mila euro per un muro mai riparato

di Giovanni Bua
Penale da 170mila euro per un muro mai riparato

Un privato chiede i danni per i 2459 giorni di ritardo dei lavori pattuiti La parete di cinta della sua abitazione era stata danneggiata nel 2010

19 luglio 2020
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SASSARI. Un muro di confine danneggiato e non riparato potrebbe costare caro alle casse del Comune: 170mila euro. A tanto ammonta la penale per mancati lavori accumulati in 2459 giorni di ritardo, che lo scorso 19 giugno un residente di Piandanna ha chiesto a Palazzo Ducale, con tanto di decreto ingiuntivo emesso dal tribunale il 1 giugno 2020, a cui andrebbero inoltre aggiunti interessi legali e spese processuali. Una vera mazzata per le casse di Palazzo Ducale, con la giunta che nei giorni scorsi ha dato mandato all’avvocatura civica di opporsi.

Tutto inizia nel 2010, quando il Comune viene condannato a risarcire i danni subiti da un residente di Piandanna nel muro di confine della sua proprietà, causati dalla mancata esecuzione dei lavori nella strada. Il Comune, pur riconoscendo la sua colpa, si appella, ma alla fine le due parti trovano un accordo nel giugno del 2011: il Comune eseguirà i lavori di manutenzione sul muro posto a confine della proprietà del residente entro un anno dalla sottoscrizione dell’atto, trascorso il quale scatterà una penale dell’uno per mille dell’importo dei lavori per ogni giorno di ritardo.

In un consiglio comunale di pochi giorni dopo viene anche votato il riconoscimento di 20mila euro di debito fuori bilancio per finanziare i lavori di ristrutturazione del muro, danneggiato secondo il ricorrente a causa della mancata manutenzione della strada, ma evidentemente il cantiere non parte. Almeno secondo quanto sostiene il cittadino, che aspetta pazientemente e alla fine sgancia la bomba proponendo ricorso per decreto ingiuntivo per il pagamento di una penale maturata dal 7 settembre 2013 al 1 giungo 2020 per complessivi 2459 giorni pari a 170.998 euro. Decreto che il tribunale emette il 10 giugno e notifica al Comune il 19.

Nei giorni scorsi (la giunta è del 14 luglio) la decisione del Comune di provare a resistere all’ingiunzione di pagamento, dopo aver ascoltato la relazione illustrativa per bocca del sindaco Nanni Campus, coadiuvato dal segretario generale. Entrambi chiaramente non in carica all’epoca dei fatti, né della maturazione del clamoroso ritardo nell’esecuzione dei lavori. Ben 2459 giorni che potrebbero costare davvero un caro prezzo alle non certo floride finanze comunali.

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