La Nuova Sardegna

Sassari

Un ostello “murato” non serve a nessuno

di Gavino Masia
Un ostello “murato” non serve a nessuno

La storia di una struttura ricettiva ceduta dalla Regione al Comune per 1 euro Era stata occupata abusivamente e sgomberata, ora è in stato di abbandono

30 luglio 2020
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PORTO TORRES. Il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità nell’ottobre scorso l’acquisizione dell’ostello della gioventù di via Balai a patrimonio del Comune di Porto Torres. Ma da allora ad oggi mancherebbe ancora la documentazione della Regione che dovrebbe attestare ufficialmente il passaggio effettivo dello stabile al patrimonio del Comune di Porto Torres. Sono trascorsi nove lunghi mesi, dunque, e per un’altra estate quella struttura non potrà essere messa a disposizione di associazioni o cooperative giovanili e nel contempo generare reddito a favore dell’amministrazione comunale. L’ostello di Balai è stato anche murato dopo lo sgombero della famiglia rom (gennaio scorso) che l’aveva occupato abusivamente per sei anni.

Attraverso i mezzi e le squadre di Ambiente 2.0, società che gestisce il servizio di igiene urbana, che avevano poi smaltito in discarica tanto di quel materiale ingombrante e rifiuti in quantità industriale. L’immobile non è però ancora ritornato nella piena disponibilità del Comune dopo essere stato ceduto alla cifra simbolica di 1 euro dalla Regione. E al di là della burocrazia e del periodo dell’emergenza Covid-19, questo ritardo appare per certi versi inspiegabile dopo che l’assemblea civica aveva approvato mesi fa il provvedimento del passaggio.

«Stiamo aspettando dalla Regione dei documenti relativi all’ostello di Balai – dice l’assessore al Patrimonio Marcello Zirulia –, senza dei quali la segretaria comunale non fare l’atto di acquisizione della struttura».

Tempi davvero lunghi per poter programmare un eventuale utilizzo dell’ostello per questi mesi estivi e per i periodi successivi, sfruttando la sua invidiabile posizione strategica a pochi metri dall’incantevole spiaggia di Balai e dalle aree verdi che fanno da contorno alla stessa baia. L’edificio ha sette stanze da letto, servizi igienici e un ripostiglio. L’area esterna di 430 metri quadri si affaccia al golfo dell’Asinara e può essere adibita a giardino avendo anche un piccolo box ripostiglio di 20 metri quadri.

«La nostra intenzione è quella di fare un bando o una manifestazione di interesse quando avremo la formalizzazione del passaggio dell’immobile – aggiunge il vicesindaco Zirulia – e la struttura avrà una funzione di indirizzo che seguirà la tipologia della zona: una funzione di utilità sociale insomma, che può essere anche di servizio al turismo». In una città che conta migliaia di disoccupati, l’opportunità di poter gestire quell’immobile vicino alle spiagge del Lungomare poteva essere ghiotta per creare lavoro e valorizzare ulteriormente quel tratto di fascia costiera.

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