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Sassari

Morta in corsia ad Alghero, i vertici Ats si difendono

di Luca Fiori
Morta in corsia ad Alghero, i vertici Ats si difendono

Quattro manager indagati presentano alla Procura la propria versione dei fatti. I direttori tirano in ballo il personale: «Al momento del ricovero 18 letti liberi» 

02 settembre 2020
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SASSARI. C’erano diciotto posti letto liberi nei reparti dell’ospedale civile di Alghero al momento del ricovero di Leonarda Livesu, la sarta di Villanova Monteleone di 93 anni, morta a maggio dello scorso anno nel reparto di Medicina dell’ospedale civile di Alghero, tre giorni dopo la caduta da una barella.

È quanto emerge dalle memorie difensive depositate in Procura dai difensori dei quattro direttori dell’Ats Sardegna, l’Azienda per la Tutela della Salute, finiti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.

Pochi giorni dopo la tragedia il sostituto procuratore Paolo Piras, titolare dell’inchiesta, aveva iscritto a sorpresa nel registro degli indagati il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, il direttore sanitario, Francesco Enrichens, il direttore di presidio, Antonio Cossu, e il direttore di area, Andrea Marras.

Per accertare di chi siano state le responsabilità del decesso della 93enne per la prima volta la magistratura si è rivolta direttamente all’apparato dirigenziale e non a quello medico-sanitario, imputando agli indagati la carenza di posti letto come causa della morte dell’anziana paziente.

Ma per i difensori dei quattro direttori, gli avvocati Franco Luigi, Gabriele e Luigi Satta, insieme ad Antonella Cuccureddu e Luca Accardo, la Procura della Repubblica di Sassari avrebbe dovuto rivolgere lo sguardo altrove.

Al medico del pronto soccorso ad esempio, «l’unico abilitato all’accesso al sistema Adt (ammissioni, dimissioni, trasferimenti) che consente di visualizzare – si legge nella memoria difensiva – lo stato delle disponibilità di posti letto all’interno del presidio nel momento in cui necessitano». Secondo i difensori dei quattro indagati al momento del ricovero, costatando l’assenza di posti letto nel reparto di Medicina, il medico avrebbe avuto il dovere di contattare il responsabile per concordare con lui la sistemazione ottimale del paziente in un altro reparto.

Per tutti e quattro gli indagati, in attesa che venga fissata l’udienza davanti al gup, il collegio difensivo ha chiesto l’archiviazione.

Leonarda Livesu era arrivata in ospedale con qualche problema respiratorio e cardiaco. In attesa degli accertamenti era stata adagiata su una barella e poi nel corridoio del reparto di Medicina. Poche ore dopo i parenti avevano appreso telefonicamente che la donna era caduta dalla barella e aveva battuto la testa. Dopo tre giorni di agonia la 93enne era deceduta.

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