La Nuova Sardegna

Sassari

Bonifica, i consorziati in rivolta

Bonifica, i consorziati in rivolta

Fronte comune dei tre comprensori contro la nuova gestione dell’Ente

04 settembre 2020
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OZIERI. Le numerose rivendicazioni in comune riuniscono il fronte degli utenti del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna. Dopo settimane nelle quali dalla Bassa Valle a Chilivani, e da lì a Perfugas e Valledoria, la divisione era data dal diverso costo dei ruoli consortili dell’acqua, oggi questo sembra il minore dei problemi di fronte a un Piano di Classifica che alla fin fine non piace a nessuno. Come non piace il nuovo Cda dell’ente, per quanto entrato in carica di recente, del quale si contestano non solo la scelta di affidare la presidenza a un hobbista e non a un imprenditore agricolo (l’ex sindaco di Badesi Toni Stangoni) ma anche i forti condizionamenti che, a detta dei consorziati dei tre comprensori, vengono dalle associazioni di categoria, «che non sono effettiva espressione e rappresentanza della maggioranza degli agricoltori e allevatori sardi, ai quali l’unica cosa che importa è un lavoro sereno e proficuo». Il che fa pensare più «a un nuovo commissariamento che non a una gestione davvero democratica dell’ente». Il Consorzio di Bonifica, secondo gli utenti di Chilivani, Bassa Valle, Perfugas e Valledoria, spende troppo, e male. C’è che contesta la scelta di aver chiesto un grosso finanziamento regionale per la nuova sede («di cui nessuno ha bisogno») e non per il rifacimento delle condotte vecchie e cadenti («le cui frequenti rotture causano sprechi i cui costi ricadono sui nostri ruoli») e chi invece punta il dito sui costi di gestione e del personale, e da Chilivani già qualche giorno è giunta la segnalazione sulle mancate verifiche sulle tare (parti di terreno non irrigabili ma comunque conteggiate nei metri cubi del calcolo dei ruoli). Costi altissimi per tutti, e per tanti motivi, insomma, sono il punto dolente che unisce tutti i comprensori, e se è vero che «la Regione non contribuisce quanto dovrebbe ai costi dell’abbattimento dei ruoli» è pur vero che «il Cda del Consorzio bussa alle casse della Ras per motivi meno importanti e oltretutto «nega l’accesso agli atti sulle delibere di spesa relativa a fondi regionali» come riferisce il gruppo di consorziati di Chilivani che, come si ricorderà, qualche settimana fa aveva incaricato un legale di intentare una causa contro l’ente. Il fronte ora unito ha avuto nelle scorse settimane numerosi momenti di avvicinamento, ma ora deve sancirlo con un incontro che si auspica il più vicino possibile nel tempo e il più possibile partecipato. (b.m.)

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