La Nuova Sardegna

Sassari

Consegnato il saturimetro «Ora non accada mai più»

di Gavino Masia
Consegnato il saturimetro «Ora non accada mai più»

Il padre della bambina disabile vince la battaglia per avere lo strumento salvavita «Grazie a quanti mi sono stati vicini e all’assessore regionale Nieddu per l’aiuto»

23 settembre 2020
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PORTO TORRES. La struttura Asl di San Camillo ha consegnato ieri mattina un nuovo saturimetro per la bambina disabile di 11 anni che ha rischiato la vita a causa di una grave crisi respiratoria non segnalata dal vecchio strumento. Il padre ha ricevuto ieri mattina la telefonata che aspettava da oltre un mese, soprattutto dopo il rientro in Sardegna dal Gaslini di Genova, dove la necessità del saturimetro era diventata urgente a seguito del consulto degli specialisti liguri. «Quando ho ricevuto la notizia telefonica da San Camillo – racconta il padre della bambina –, che mi informava che il nuovo strumento era arrivato a destinazione, ho chiuso la mia attività e sono andato immediatamente a Sassari: mi è stato consegnato il nuovo saturimetro, ho firmato una serie di fogli e ho chiesto gentilmente di poter parlare con la responsabile di San Camillo per quanto riguarda questo settore».

L’attesa per l’incontro è durata poco, poi il genitore e la dirigente si sono parlati per cercare di chiarire il ritardo nella consegna dell’apparecchio ospedaliero. «La responsabile degli ausili forse era convinta che la richiesta dello strumento non fosse così urgente – aggiunge –, ma un saturimetro ospedaliero di riserva lo dovrebbero tenere sempre in dotazione quando si tratta di disabilità grave».

Il saturimetro consegnato dall’ospedale sassarese è completamente nuovo anche per le conoscenze della famiglia portotorrese, che ora dovrà fare una richiesta al Gaslini di Genova per avere nuovi sensori da inserire in questo modello. E nel frattempo portare la richiesta alla farmacia territoriale di via Zanfarino, a Sassari, per fare l’ordine dei sensori.

Dopo la notizia apparsa sulla Nuova, è cominciata una vera e propria mobilitazione delle persone che si offrivano di aiutare la famiglia della bambina ad acquistare il saturimetro. Sui social anche una accusa alla lentezza della sanità pubblica nella distribuzione degli strumenti salvavita, che su questi tipi di disabilità rappresentano un diritto del malato sempre e comunque. «In questi giorni la mia famiglia ha ricevuto tanti attestati di solidarietà – ricorda il padre della bambina disabile –, e vorrei ringraziare l’assessore regionale alla Sanità che, dopo la telefonata, si è speso per il reperimento in tempi brevi dello strumento. Grazie anche a tutte le persone che si sono mobilitate e che mi hanno permesso di portare avanti questa battaglia per la vita: alla responsabile di San Camillo ho detto che quello che è accaduto a mia figlia non deve accadere mai a nessun altro malato, giovane o adulto».

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