La Nuova Sardegna

Sassari

Sequestro Pinna, Titti testimone per il terzo processo

di Luca Fiori
Sequestro Pinna, Titti testimone per il terzo processo

Al via il dibattimento in corte d’assise per Giovanni Sanna, noto Fracassu. Il 12 novembre il racconto in aula dell’ex ostaggio

02 ottobre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Per la terza volta dovrà rivivere il dramma della prigionia e raccontare in aula i suoi otto mesi all’inferno. A quasi sei anni di distanza dall’ultima drammatica testimonianza durante il processo-bis, Giovanni Battista Pinna, l’allevatore cinquantenne di Bonorva rapito nel 2006, dovrà sedersi ancora una volta sul banco dei testimoni e ripercorrere le tappe del suo calvario finito a maggio del 2007.

È stato il procuratore aggiunto della Dda di Cagliari, Gilberto Ganassi, ieri mattina in apertura del processo-ter a chiedere ai giudici della corte d’assise, presieduta da Salvatore Marinaro (a latere Elena Meloni) di poter sentire già dalla prossima udienza il racconto dell’ex ostaggio.

Il rappresentante dell’accusa ha chiesto inoltre di poter produrre come fonti di prova le sentenze e gli atti dei primi due procedimenti. Per il sequestro di Titti Pinna sono stati già condannati infatti in via definitiva Salvatore Azzas a 30 anni di reclusione nel primo processo e Giovanni Maria Manca (28 anni) e Antonio Faedda (25 anni) nel processo-bis.

I giudici della corte d’assise hanno accolto la richiesta, nonostante l’opposizione dell’avvocato Desolina Farris che difende l’unico imputato, il 52enne di Macomer, Giovanni Sanna, noto Fracassu.

Giovanni Sanna era stato individuato dagli investigatori della sezione Antisequestri della squadra mobile della Questura di Sassari (che fin dal 2006 avevano seguito le indagini che poi hanno portato all’arresto e ai primi due processi) sotto il coordinamento del procuratore aggiunto della Dda di Cagliari Gilberto Ganassi. Giovanni Sanna era stato indicato come presente - proprio a conclusione delle indagini - in una delle fasi cruciali del sequestro di Titti. In particolare la notte del 26 settembre 2006 al passaggio a livello di Mulargia in cui si svolse un incontro con alcuni componenti della banda di sequestratori con Padre Pinuccio Solinas che si adoperava per cercare di favorire la liberazione dell’ostaggio. Secondo l’accusa a quell’appuntamento partecipò tra gli altri proprio Giovanni Sanna.

Cinque anni fa Sanna era finito in carcere per un’altra vicenda accaduta a Sassari: era stato individuato dagli investigatori come componente di un commando che aveva fatto irruzione a casa di Giuseppe Mura, titolare di una catena di supermercati a Sassari per mettere a segno una rapina.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’incidente

Scontro frontale sulla Sassari-Olbia, cinque feriti in codice rosso

Le nostre iniziative