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Sassari, settanta pecore uccise da un branco di cani

Sassari, settanta pecore uccise da un branco di cani

Strage in un allevamento della Nurra, nelle campagne in località “Busincu”. Intervento dei veterinari della Asl, la preoccupazione dei titolari delle aziende 

03 ottobre 2020
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SASSARI. Strage di pecore nella Nurra di Sassari, in una azienda sulla strada provinciale 42 (la strada dei Due Mari). La notte scorsa settanta ovini sono stati aggrediti e uccisi da un branco di cani (una decina secondo quanto segnalato dagli allevatori della zona) che sono entrati nel recinto e non hanno risparmiato neppure una pecora.

La denuncia è stata fatta dai titolari dell’azienda che hanno anche rappresentato la grande preoccupazione che i cani (dei molossi secondo la segnalazione) agendo in branco e in circostanze particolari possano risultare pericolosi anche per le persone.

Nei giorni precedenti c’erano state altre aggressioni con alcune pecore uccise, o comunque lasciate moribonde e poi abbattute dagli allevatori (perchè così prevede la norma in questi casi). Della vicenda si sta occupando il servizio Veterinario dell’Ats di Sassari guidato dal dottor Andrea Sarria. I veterinari hanno compiuto un lungo sopralluogo nella giornata di ieri per rendersi conto della situazione e per valutare il livello di pericolosità dei cani che comunque sono stati individuati e monitorati gli spostamenti per tracciare il campo di azione.

L’operazione di cattura (con l’uso di dosi di anestetico) potrebbe scattare nei primi giorni della settimana, appena messo a punto il piano che consenta di agire in piena sicurezza.

Le ultime aggressioni sono avvenute in località “Busincu”, in una azienda dove tra l’altro è presente anche un maneggio. Gli allevatori non hanno nascosto la loro preoccupazione per l’accaduto, ma anche per l’eventuale ritorno del branco dei cani che continuano a stazionare in una zona non molto lontana dai luoghi dove si sono verificate le aggressioni e le uccisioni delle pecore.

Il compito dei veterinari sarà anche quello di accertare se i cani sono di proprietà di qualcuno della zona, oppure (se verrà rilevato l’eventuale microchip) se sono stati abbandonati in campagna dai proprietari. Non è la prima volta, infatti, che succede, specie da parte di proprietari che si rendono conto di non essere in grado di gestire esemplari considerati complessi e problematici che richiedono anche una preparazione particolare.

É già accaduto che branchi di cani randagi abbiano fatto strage di pecore nelle aziende del territorio del Sassarese causando danni rilevanti e creando una condizione di pericolo anche per le persone che lavorando nelle aziende.

Il problema attuale - pur indicato in aperta campagna - non esclude che possano esserci pericoli anche per le persone oltre che per gli allevamenti. Per questo il servizio Veterinario dell’Ats è intervenuto immediatamente con un sopralluogo e per valutare la situazione. (g.b.)



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