La Nuova Sardegna

Sassari

Centro intermodale al Comune

di Barbara Mastino
Centro intermodale al Comune

Ozieri, concluso l’iter per la cessione da parte della Regione del gigantesco complesso di Chilivani

08 ottobre 2020
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OZIERI. Ha concluso un iter iniziato nell’aprile del 2019 l’acquisizione dalla Regione al patrimonio del Comune del centro intermodale di Chilivani. La procedura era stata infatti avviata lo scorso anno insieme con quella per l’acquisizione – sempre al prezzo simbolico di un euro – della scuola media di Chilivani, ma si era impantanata a causa di un problema burocratico: una discordanza tra dati regionali e comunali nell’indicazione dei dati del foglio mappale, che ha richiesto più di un anno di tempo – tenute anche in conto le interruzioni delle attività amministrative dovute all’emergenza sanitaria – per essere risolta. Sanata questa discrepanza, l’assemblea civica ha potuto così approvare l’acquisizione, votata a maggioranza con l’astensione dei due gruppi di opposizione. Adesso, come rimarcato dall’assessora al Bilancio Anastasia Ladu – che lo aveva annunciato già lo scorso anno all’avvio dell’iter – sul centro intermodale si aprirà un dibattito e se ne decideranno le sorti. «Si tratta di un immobile che non è mai stato utilizzato per l’uso per il quale era stato concepito – ha detto l’assessora Ladu – e per il quale potremmo pensare anche a un utilizzo da parte di privati». È una struttura immensa e dalle grandi potenzialità che potrebbe attrarre degli investimenti importanti.

Il centro intermodale, costruito tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000 come centro polifunzionale di scambio gomma-rotaia per le merci, è un edificio enorme circondato da trenta ettari di terreno. Il fabbricato centrale comprende 1312 metri quadri di magazzini e depositi, 270 metri quadri di quelli che avrebbero dovuto essere uffici e altri 354 metri quadri di rampe e piani di lavoro. Gli impianti idrici, fognari, elettrici e telefonici sono presenti e funzionanti, e vi si trova anche un depuratore.

L’esterno è ugualmente vasto, ed è costituito da un piazzale recintato di 4682 metri quadri. La sua storia è stata da subito travagliata, perché non fu mai utilizzato, nascendo come punto di scambio per le merci da imbarcare a Golfo Aranci lungo una tratta che fu cancellata a ridosso della fine dei lavori di costruzione della struttura. Diventò un bene della Regione dopo la liquidazione della Ptm Spa, società regionale che si occupava dei trasporti per via ferroviaria tra la Sardegna e la Penisola, e nel 2004 fu messo a gara, ma nessuno lo volle. Da lì l’abbandono, sino al 2011, quando all’inizio dell’emergenza dell’arrivo di profughi dalla Libia in generale dall’Africa, che vide anche Ozieri in prima linea, si pensò al centro intermodale come sede per un gigantesco centro di accoglienza. Nel mese di marzo di quell’anno ci fu anche un sopralluogo tecnico che era sembrato poter preludere a un arrivo imminente, al quale mancava solo il via libera della prefettura. Ma alla fine non se ne fece niente, e nel 2013 la Regione, tramite il Comune, concesse parte dei terreni circostanti l’edificio, circa 28 ettari, alla cooperativa di tipo B Nuovo Mondo per attuarvi delle coltivazioni biologiche.

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