La Nuova Sardegna

Sassari

Insulti e botte alla compagna, a giudizio

Insulti e botte alla compagna, a giudizio

Un 27enne di Ozieri avrebbe anche bruciato i giochi delle figlie e picchiato il cane 

11 ottobre 2020
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ALGHERO. I giocattoli delle figlie sparsi per casa gli davano fastidio e per questo motivo «sentendosi disturbato, in alcune circostanze li rompeva o li bruciava...».

Ventisette anni lui e ventisette lei, marito e moglie da giovanissimi e un rapporto che, come ha spiegato lui quando è stato chiamato a difendersi davanti al giudice dal reato di maltrattamenti in famiglia, si era logorato «forse proprio perché ci siamo sposati che eravamo troppo piccoli. Ma mai ho fatto del male alla mia compagna tanto meno a nostre figlie».

Nella richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Sassari le accuse elencate nei confronti di un giovane di Ozieri (difeso dall’avvocato Maria Antonietta Bacciu) sono pesanti. L’imputato – che ora sta affrontando il processo – avrebbe infatti rivolto alla propria compagna e alle figlie piccole avute con lei continue umiliazioni, minacce, ingiurie, aggressioni fisiche e verbali. «In più occasioni – scrive il pm – la ingiuriava e la umiliava con espressioni quali: “sgorbia, mezza gamba, sei una mer.., una put....”». E minacce di questo tenore: «Ti alzo a calci in c..., vattene o ti faccio vedere chi sono, tanto ti riviene il tumore». A carico del 27enne ci sarebbero poi accuse legate ad aggressioni fisiche: «In più occasioni – aggiunge il pubblico ministero – la percuoteva con schiaffi, testate, pugni e calci (...) facendola anche cadere a terra». E il giovane se la sarebbe presa anche contro un cane di loro proprietà: «Percuoteva il proprio cane di razza all’unico fine di provocare una reazione di difesa da parte della compagna, a quel punto scagliandosi non più sul cane ma su di lei».

Un clima familiare di forte degrado che purtroppo, stando alla ricostruzione dell’accusa, avrebbe coinvolto anche le figlie minori della coppia. Un giorno l’imputato, «a seguito di un alterco con la compagna, colpiva con un violento schiaffo la propria figlia che stava piangendo». E poi quel gesto che, se accertato, sarebbe davvero riprovevole: «In alcune circostanze – si legge sempre nella richiesta di rinvio a giudizio del pm – rompeva e/o bruciava i giocattoli di entrambe le figlie poiché si sentiva disturbato». Mamma e bambine si sono costituite parti civili con l’avvocato Pierluigi Olivieri. Alcuni giorni fa sono stati sentiti alcuni testimoni e l’udienza è stata aggiornata al prossimo 22 ottobre. (na.co.)

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