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Sassari, accoltellò e uccise un calciatore, il pg: «Confermate i 15 anni a Ventriglia»

di Nadia Cossu
Sassari, accoltellò e uccise un calciatore, il pg: «Confermate i 15 anni a Ventriglia»

Nel 2018 il 26enne assassinò Nico Della Morte. Venerdì ha chiesto perdono: «Ho rovinato la vita a tutti, anche a mia figlia»

31 ottobre 2020
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SASSARI. «Chiedo perdono. Ai familiari di Nico Della Morte prima di tutto, e anche a mia figlia. Ho rovinato la vita a lei, privandola di suo padre, e anche a me stesso». Daniele Ventriglia, 26enne sassarese accusato di omicidio, è molto provato mentre parla davanti alla corte d’assise d’appello di Sassari che tra poco più di dieci giorni deciderà se confermare o meno la condanna a 15 anni e sei mesi che gli è stata inflitta l’anno scorso a conclusione del rito abbreviato. Il giovane, a maggio del 2018, aveva ucciso con una coltellata al cuore il calciatore di 23 anni Nico Della Morte, a pochi passi dal campo sportivo di Ottava, frazione di Sassari.

«Ventriglia è colpevole e la condanna di primo grado deve essere confermata». Poco prima della sua richiesta di perdono il procuratore generale Maria Gabriella Pintus aveva sollecitato alla corte presieduta dal giudice Maria Teresa Lupinu (relatrice Plinia Azzena) la conferma dei quindici anni di carcere, pur escludendo l’aggravante della minorata difesa. Richiesta alla quale si sono associati gli avvocati di parte civile Marco Costa e Vito Zotti che pur prendendo atto delle parole dell’imputato hanno chiesto alla corte un giudizio sulla pena che non può essere in alcun modo diminuita.

Mentre a chiedere la disapplicazione di tutte le aggravanti contestate a Ventriglia è stato il suo difensore Marco Palmieri che ha sollecitato la riduzione della pena. L’imputato era stato fermato dalla polizia poche ore dopo l’omicidio del calciatore originario di Chiavenna e aveva confessato il delitto. Il 26enne – con un passato difficile e una figlia piccola – quella sera era uscito di casa con due coltelli da cucina in tasca, forse proprio con l’intenzione di raggiungere il rivale al circolo della Polisportiva Ottava. L’aggressione mortale era avvenuta intorno all’una del mattino. Le forze dell’ordine gli avevano dato la caccia tutta la notte, poi la polizia lo aveva intercettato a bordo di un’auto di un conoscente mentre andava a costituirsi.

Della Morte, fidanzato con la figlia del presidente della squadra dell’Ottava, si trovava nel circolo accanto al campo sportivo insieme ai compagni di squadra. Sul posto era arrivato anche Ventriglia, era nata una discussione: il calciatore aveva invitato il giovane ad andarsene e la lite era proseguita in mezzo alla strada. E qui, sotto la luce dei lampioni, si era consumato il delitto. Poi la fuga, durata però solo poche ore.

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