Campo rom, al via il piano per la bonifica dell’area
di Gavino Masia
Il progetto prevede il ripristino del sito di Ponte Pizzinnu e delle zone limitrofe Dopo lo sgombero si attende che l’ultima famiglia trovi una nuova sistemazione
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PORTO TORRES. Il settore Ambiente del Comune ha predisposto il progetto e il capitolato d’appalto per la rimozione dei rifiuti presenti nel campo nomadi e nelle aree limitrofe di Ponte Pizzinnu. L’intervento in quell’area di 3mila e 850 metri quadri - la cui superficie è per il 50 per cento occupata da rifiuti - era atteso già da diverso tempo e soprattutto dopo l’intervento di qualche anno fa da parte dei carabinieri del Noe. L’ultimo sopralluogo in ordine di tempo è invece relativo allo scorso agosto, richiesto dal dirigente Franco Satta, ed era stato effettuato dal funzionario comunale con il supporto degli agenti della polizia locale. Un’ispezione minuziosa e messa a dettaglio su carta, per una relazione sullo stato delle cose da consegnare quanto prima possibile alla struttura comunale e all’esecutivo. All’interno la descrizione di una discarica non autorizzata con presenza di rifiuti speciali pericolosi e non in notevole quantità e di diversa tipologia. Tra cui erano identificabili materassi, sacchi, pannelli di materiali per isolamento, boiler arrugginiti, frigoriferi e televisori, materiali ferrosi e lastre d’amianto. Un campionario di rifiuti vario e pericoloso, dunque, che ha indotto il sindaco Sean Wheeler a firmare l’ordinanza di sgombero per tutte le persone presenti nel campo nomadi entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento. Ora nel campo rom di Ponte Pizzinnu è rimasta una solo famiglia di sette persone, che ha però difficoltà a trovare una soluzione abitativa, perché il voucher regionale è troppo basso per poter acquistare una casa fuori città dove poter risiedere. Il progetto però deve comunque andare avanti e prima dell’attività di rimozione dei rifiuti, dovranno essere condotte tutte le fasi preliminari. Ossia delimitazione delle aree di cantiere e installazione dei cartelli segnaletici, preparazione dell’area di deposito temporaneo con telo impermeabile che assicuri la protezione del suolo da eventuali contatti con i rifiuti. Oltre alla predisposizione della viabilità di cantiere e delle piazzole e la predisposizione delle targhe di identificazione per ogni singola area di deposito dei rifiuti. Per perseguire gli obiettivi previsti, si provvederà comunque al confinamento dell’area di cantiere e si attrezzerà lo stesso cantiere in modo da effettuare in sicurezza il deposito temporaneo di rifiuti, utilizzando cassoni scarrabili metallici a perfetta tenuta stagna del fondo e con copertura impermeabile. Il crono programma dei lavori prevede una stima di 45 giorni a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto, poi sono previste operazioni successive alla rimozione dei rifiuti. Ovvero l’asportazione di almeno i primi 10 centimetri di suolo, che andranno gestiti come rifiuti previa caratterizzazione, e il campionamento e l’analisi a 20 centimetri di profondità nell’area del campo rom dove è stoccato il deposito incontrollato di rifiuti.