La Nuova Sardegna

Sassari

Piano di utilizzo del litorale parola alla nuova giunta

di Gavino Masia
Piano di utilizzo del litorale parola alla nuova giunta

Da ben cinque anni manca la compatibilità idraulica con il piano regionale Ma da Cagliari arrivano le linee guida e la situazione potrebbe presto sbloccarsi 

10 novembre 2020
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PORTO TORRES. Sarà la nuova amministrazione comunale a decidere i servizi turistici previsti all’interno del Piano di utilizzo dei litorali. Un Pul che il consiglio comunale aveva approvato circa quattro anni fa e che è purtroppo rimasto ancora sulla carta. Il progetto era stato predisposto dalla società Criteria di Cagliari e prevedeva uno sviluppo armonico partendo dalla chiesetta di Balai vicino per arrivare sino alla prima rotonda di Platamona. Nella progettazione erano state individuato le aree disponibili per le concessioni di chioschi, punti di ristoro, servizi turistici e piattaforme balneari. Per rendere efficace il Pul manca però la compatibilità idraulica con il recente piano regionale. Un atto che a distanza di ben cinque anni non è stato ancora predisposto, perché manca sempre lo studio da parte di esperti del settore.

Da qualche mese l’incarico professionale è stato affidato all’ingegnere Alberto Luciano e al geologo Stefano Conti, per gli elaborati tecnici di compatibilità con lo studio realizzato dalla Regione. «Nel 2015 gli uffici regionali avevano dato una indicazione al Comune di Porto Torres – ricorda l’ingegner Alberto Luciano – per predisporre uno studio che indicasse le aree interessate da un problema di inondazione marina: lo studio aveva dei costi particolarmente elevati e il Comune, dopo aver chiesto dei preventivi, lo aveva bloccato in attesa di poter trovare altri finanziamenti».

A fine mandato amministrativo, l’assessorato ai Lavori pubblici ha chiesto allo stesso professionista di provare a risolvere le problematiche inerenti il Piano utilizzo dei litorali interfacciandosi con la Regione. «Ho già avuto modo di parlare di questo argomento con il dirigente della Regione – aggiunge Alberto Luciano – e mi è stato detto che proprio nei mesi scorsi la struttura regionale aveva predisposto delle linee guida: tra le righe si legge che non è indispensabile fare uno studio sulle inondazioni del mare, se il Comune accetta lo studio fatto dalla Regione».

Se l’amministrazione comunale è d’accordo sullo studio delle inondazioni del mare preparato dagli uffici regionali, che indicano i Piani di assetto dei litorali, il problema è dunque risolto. «A noi hanno dato l’incarico proprio per questa verifica di compatibilità – conclude il professionista – e ora attendiamo di avere la versione del Pul approvato dal consiglio comunale per andare avanti». L’auspicio è che i nuovi governanti del palazzo comunale, una volta ricevuto lo studio di compatibilità idraulica, diano gambe alla definizione del Pul. Il decollo turistico del nostro Lungomare è infatti regolato da questo Piano, che almeno sulla carta prevede degli strumenti che aumentano i servizi alla balneazione e non solo. E rendono più attraente e fruibile tutta l’area di Balai, la zona rocciosa del “ponte”, i parchi costieri, la Farrizza e Abbacurrente.

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