La Nuova Sardegna

Sassari

Processo penale, Zaniboni interviene alla Camera

Processo penale, Zaniboni interviene alla Camera

Il presidente del tribunale di Sassari ha partecipato ieri all’audizione della commissione Giustizia

12 novembre 2020
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SASSARI. L’efficienza del processo penale era il tema dell’audizione disposta ieri mattina dal presidente della commissione Giustizia della Camera, Mario Perantoni (deputato del M5S). All’audizione ha partecipato anche il presidente del tribunale di Sassari Massimo Zaniboni.

L’argomento centrale era proprio l’esame del disegno di legge in materia di efficienza del processo penale. «Il presidente Zaniboni nella sua analisi ha sottolineato la sistematicità e l’organicità di questo intervento legislativo, dopo anni di interventi parcellizzati su singoli articoli del codice – ha spiegato Perantoni – Ed è proprio questo lo spirito guida del percorso di riforma, certamente non facile ma indispensabile per il sistema giudiziario».

In particolare Massimo Zaniboni ha esposto un parere tecnico sul progetto di riforma che riguarda il processo penale e interviene sulla regola di giudizio dell’udienza preliminare. «In sostanza – ha spiegato – si dovrebbe rinviare a giudizio solo quando è previsto che il processo dibattimentale porti a una condanna». E si è anche soffermato sulle notificazioni all’imputato («nella maggior parte dei casi quelle successive alla prima verrebbero fatte al difensore di fiducia»). Ancora, le priorità di trattazione dei processi («si dovrebbe decidere anticipatamente quali processi privilegiare, in relazione anche alle risorse del territorio»). Zaniboni ha parlato poi del patteggiamento («pene sino a otto anni, esclusi determinati reati») e del calendario del processo («sin dall’inizio indicare in quali udienze verrà trattato e discusso»). Ancora, altri punti evidenziati dal presidente del tribunale di Sassari, sono stati l’eliminazione del consenso della parte che non ha chiesto l’esame del teste, la non necessità di rinnovare il dibattimento nel caso in cui cambi il giudice, l’udienza filtro nel giudizio monocratico («per valutare se ci sono cause di proscioglimento»), la modifica della prescrizione («continua a decorrere nel caso di assoluzione in primo grado»).

«Tematiche molto importanti – ha premesso Massimo Zaniboni – e foriere di conseguenze dirette nella vita dei cittadini che si trovano quotidianamente ad affrontare i problemi della giustizia penale, e in particolare quello della sua durata. E anche dei tanti operatori professionali del diritto, primariamente magistrati e avvocati, che questa giustizia cercano di farla funzionare al meglio, riconoscendone tuttavia le rilevanti problematicità».

All’audizione (trasmessa sulla web tv della Camera) hanno partecipato anche Giuseppe Lombardo, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Piergiorgio Morosini, gip al tribunale di Palermo, già componente del Csm, e Mitja Gialuz, professore di Procedura penale all’Università di Genova. (na.co.)



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