La Nuova Sardegna

Sassari

Demuro: «Torno in aula». Deidda: «Scelta chiara»

Demuro: «Torno in aula». Deidda: «Scelta chiara»

I due sconfitti tra fair play e qualche rimpianto. «È stata una campagna intensa, ora tutti al lavoro»

26 novembre 2020
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SASSARI. Non nasconde la sua delusione Gian Paolo Demuro, nonostante il considerevole incremento di voti tra la prima e la seconda giornata di voto (ne ha conquistato 70 in più) e il buon risultato spalmato in tutte e tre le categorie chiamate a scegliere il nuovo rettore: studenti, personale tecnico amministrativo e docenti.

«Non nascondo un po’ di delusione – sottolinea il professore di Diritto penale –. Devo dire che, fino ad oggi, ero abituato ai concorsi e non alle elezioni. Ho imparato che sono cose ben diverse, e devo dire che, anche per la situazione sanitaria che ben conosciamo, la campagna elettorale è stata molto faticosa. Rimarrà comunque una esperienza importante della mia vita, che certo non mi pento di avere fatto. Auguri al nuovo rettore e alla nostra università di Sassari lascio questi principi certamente condivisi. Torno volentieri ai miei libri e ai miei studenti, in fondo è questa la mia dimensione, dallo studio e dall’insegnamento ho sempre tratto le mie soddisfazioni ed è ciò che volevo nella mia vita professionale. Lunedì alle 8 lezione del corso di Diritto penale, Grazie di cuore a chi mi ha sostenuto, con passione e con coraggio. Mi dispiace soprattutto per loro».

Grande fair play anche da parte di Luca Deidda che si dice ottimista: «Soprattutto per la grande capacità che la nostra comunità ha avuto di confrontarsi, approfondire i temi e mettere i problemi sul tavolo, proporre articolate conclusioni. E infine scegliere, in maniera decisa e inequivocabile. Faccio un grosso in bocca al lupo a Gavino Mariotti, che trova una università con i conti in ordine, che è cresciuta e che ha tanti progetti per il futuro, per la quale sono sicuro che saprà lavorare al meglio, proseguendo la nostra secolare storia. Sono convinto che la scelta di tutti sia stata “per” e non “contro”». Poi la parte più personale: «Ho fatto il prorettore – chiude Deidda – con grandissima convinzione e impegno, e con la stessa avrei fatto il rettore. Ma non posso nemmeno negare che ora, con grandissimo piacere, torno a fare il mio lavoro di ricercatore, quello più bello del mondo. Sereno, senza rimpianti o rimorsi, e pronto a riprendere, insieme alla mia comunità, il cammino». (g.bua)

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