Dote di San Nicola anche alle donne vittime di violenza
L’arcivescovo Saba incrementa il fondo con 10mila euro Incontro streaming con i sindaci sulla fraternità sociale
06 dicembre 2020
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SASSARI. La “dote di San Nicola” che ogni anno la diocesi mette a disposizione per le giovani coppie che vogliono unirsi in matrimonio e hanno bisogno di un sostegno è stata incrementata dall’arcivescovo Gian Franco Saba con un’offerta di diecimila euro da destinare a favore di donne vittime di atti di violenza e per attività di prevenzione contro queste azioni. Un segno tangibile della Chiesa verso un fenomeno che fa registrare quotidianamente nuovi casi.
E alla vigilia della festa del patrono della città di Sassari, l’arcivescovo Gian Franco Saba ha incontrato i sindaci del territorio, in un video collegamento assieme al sindaco Nanni Campus e al vice presidente della Fondazione “Accademia. Casa di popoli, culture e religioni” Sergio Porcu. Oltre ai primi cittadini dei comuni del territorio diocesano, hanno preso parte all’incontro virtuale la prefetta di Sassari, Maria Luisa D’Alessandro, l’amministratore straordinario della Provincia, Pietro Fois e una rappresentanza di laici del territorio. Il video collegamento è stato introdotto dalla giornalista Daniela Scano, caporedattrice della Nuova Sardegna, che ha moderato il dibattito. Nell’occasione l’arcivescovo ha presentato il messaggio alla città e al territorio «Abbattere i muri dell’isolamento. Per costruire una nuova “fraternità sociale”». Destinatari «non solo quanti appartengono alla Chiesa turritana, ma anche i fedeli di altre religioni e quanti pur non riconoscendosi in nessun credo religioso condividono i medesimi spazi». Con una formula che richiama al dialogo, allo scambio, al travaso di affetti, di idee e di progetti, l’esortazione di monsignor Saba è stata un invito a uscire dall’isolamento per una partecipazione solidale e sinergica, nonostante l’attuale situazione penalizzante dell’emergenza sanitaria. A partire dall’immagine simbolica della casa, il vescovo ha proposto alla Chiesa insieme con tutte le altre istituzioni, alle comunità come ai singoli, «di visualizzare con ottimismo i frutti di una visione virtuosa dell’uomo e del futuro: solidarietà, inclusione, progettualità condivise, con l’auspicio che ogni intento sia posto in essere per generare contesti sociali, culturali, economici, politici e pastorali rinnovati dal bene che esemplarmente San Nicola ha incarnato». (cr.sas.)
E alla vigilia della festa del patrono della città di Sassari, l’arcivescovo Gian Franco Saba ha incontrato i sindaci del territorio, in un video collegamento assieme al sindaco Nanni Campus e al vice presidente della Fondazione “Accademia. Casa di popoli, culture e religioni” Sergio Porcu. Oltre ai primi cittadini dei comuni del territorio diocesano, hanno preso parte all’incontro virtuale la prefetta di Sassari, Maria Luisa D’Alessandro, l’amministratore straordinario della Provincia, Pietro Fois e una rappresentanza di laici del territorio. Il video collegamento è stato introdotto dalla giornalista Daniela Scano, caporedattrice della Nuova Sardegna, che ha moderato il dibattito. Nell’occasione l’arcivescovo ha presentato il messaggio alla città e al territorio «Abbattere i muri dell’isolamento. Per costruire una nuova “fraternità sociale”». Destinatari «non solo quanti appartengono alla Chiesa turritana, ma anche i fedeli di altre religioni e quanti pur non riconoscendosi in nessun credo religioso condividono i medesimi spazi». Con una formula che richiama al dialogo, allo scambio, al travaso di affetti, di idee e di progetti, l’esortazione di monsignor Saba è stata un invito a uscire dall’isolamento per una partecipazione solidale e sinergica, nonostante l’attuale situazione penalizzante dell’emergenza sanitaria. A partire dall’immagine simbolica della casa, il vescovo ha proposto alla Chiesa insieme con tutte le altre istituzioni, alle comunità come ai singoli, «di visualizzare con ottimismo i frutti di una visione virtuosa dell’uomo e del futuro: solidarietà, inclusione, progettualità condivise, con l’auspicio che ogni intento sia posto in essere per generare contesti sociali, culturali, economici, politici e pastorali rinnovati dal bene che esemplarmente San Nicola ha incarnato». (cr.sas.)