La Nuova Sardegna

Sassari

La basilica di Ardara accoglie il presepe con gli abiti etnici

Barbara Mastino
La basilica di Ardara accoglie il presepe con gli abiti etnici

A Nostra Signora del Regno la rappresentazione sacra. I personaggi a grandezza naturale con vesti tradizionali

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ARDARA. Abiti tradizionali da tutta la diocesi vestono i personaggi del presepe a grandezza naturale allestito nella basilica di Nostra Signora del Regno di Ardara, inaugurato nel giorno dell’Immacolata e visitabile sino al 6 gennaio. Nato da un’idea proposta al consiglio pastorale parrocchiale dal giovane Mattia Tedde, accolta con grande entusiasmo dal parroco don Paolo Apeddu e da tutti i parrocchiani, il presepe riproduce quattro ambienti tipici della vita agro-pastorale sarda sino ai primi del ‘900 ed è frutto di un lavoro accurato dei volontari - lo stesso Mattia con Sandro Falchi e Maria Pina Fois - e soprattutto della collaborazione di tutta la diocesi. Nella scena centrale, un locale adibito a ricovero di animali, Maria indossa l’abito da sposa di Ardara e Giuseppe l’abito signorile ardarese. Davanti a loro, e alla culla, inginocchiata, vi sono una bellissima donna con l’abito nuziale di Bultei e un bambino che si affaccia incuriosito, mentre di lato, in un ambiente del tutto signorile, i benestanti del paese vestono gli abiti nuziali di Bultei, Sa Castanza, Benetutti. Altro ambiente riprodotto è una cucina, dove alcune donne e ragazze, in abiti feriali, sono intente a svolgere alcuni lavori domestici. All’esterno, un pastore prepara il formaggio. Scene che si sarebbero potute vedere nelle case del Logudoro e del Goceano uno o due secoli fa, e che in questo anno segnato dalla pandemia rappresentano una quotidianità ritrovata anche se nostro malgrado.

«In quest’anno particolarmente segnato dalla pandemia - spiega il parroco don Paolo -, si è voluto realizzare un segno così grande qual è proprio il presepio così come nell’idea di San Francesco a Greccio. Il significato è presto detto: il Signore che si è incarnato nella nostra umanità ferita e scoraggiata ci dona la gioia della speranza di un mondo nuovo. Egli continua a visitarci, in ogni situazione della nostra vita, sia di benessere economico che di povertà e miseria». La decisione di utilizzare i costumi tradizionali dei diverso paesi della diocesi ha anch’esso un forte valore simbolico: nel presepio di Ardara tutte le parrocchie della diocesi si riuniscono «come un’unica famiglia, pur con le limitazioni dovute alla situazione sanitaria» dice ancora don Paolo, che ringrazia «i proprietari dei costumi che senza remore e gelosie hanno gentilmente prestato i loro abiti, spesso risalenti al XIX secolo e tramandati di generazione in generazione», i volontari che hanno realizzato l’allestimento, i privati che hanno prestato i manichini (tra cui la Onlus PossibilMente di Ozieri) e gli scout Agesci di Ozieri per aver preparato le strutture portanti. Il presepio si può visitare su prenotazione (al numero 327 9055809) tutti i giorni dalle 10.30 alle 12 e dalle 16 alle 18, giorno dell’Epifania compreso.


 

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