La Nuova Sardegna

Sassari

Alberi sui binari della Sassari-Alghero, esposto in Procura

Alberi sui binari della Sassari-Alghero, esposto in Procura

La Faisa Cisal: alti e pericolanti, si rischiano gravi incidenti. Allarme frane sulla Sassari-Alghero. «L’Arst intervenga»

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SASSARI. Alberi pericolanti a ridosso dei binari, pareti a rischio frana che lambiscono la ferrovia. Da oltre un anno la Faisa territoriale di Sassari denuncia all’Arst il problema sicurezza e nei giorni scorsi il segretario Francesco Boe ha inviato un esposto in Procura. Inoltre per il 16 dicembre è stato proclamato lo sciopero del personale viaggiante movimento turnisti nelle ultime quattro ore (dalle 17.57 alle 21.57).

Le tratte ferroviarie a rischio, secondo la Faisa Cisal, sono quelle della Sassari-Alghero e Sassari-Sorso. «Lungo l’intera tratta ferroviaria Sassari-Alghero – spiega Boe – a ridosso di entrambi i lati della massicciata, si ergono, raggiungendo l’altezza di oltre 10 metri, alberi di alto fusto, alcuni in pessime condizioni, che se dovessero finire sui binari potrebbero provocare seri incidenti con possibile deragliamento del treno. Più precisamente, la presenza degli alberi, si intensifica a partire dalla fermata di Arcone fino alla stazione di Alghero». E ancora: «A questo si aggiunge il pericolo di caduta massi e frane e la mancanza, in alcuni tratti, della recinzione che delimita il percorso ferroviario da terreni e strade confinanti. In particolare, soprattutto vicino alla stazione di Olmedo, il percorso è molto frequentato da lavoratori e studenti che spesso, per abbreviare il tragitto sino alla stazione, attraversano i binari anche se sta sopraggiungendo il treno. Inoltre c’è sempre il pericolo dell’attraversamento di animali vaganti che non trovando in alcuni tratti le barriere della recinzione spesso transitano sui binari».

Le contromisure finora prese dall’Arst si limitano a indicazioni generiche rivolte a macchinisti e capitreno: «Comportamenti da tenere nelle situazioni di pericolo, come ad esempio l’indicazione “Marcia a vista per pericolo caduta massi e per recinzione ferroviaria divelta” (come se tali semplici consegne risolvessero istantaneamente ogni criticità». Infine l’ultima segnalazione: «Dal 16 dicembre il personale sarà costretto a saltare da un’altezza di circa un metro e mezzo dalla motrice giù per la scarpata ogni qualvolta vi sia il transito presso i passaggi a livello, per motivi anche imprevisti non custoditi o nel caso di quelli automatizzati non funzionanti, per bloccare l’eventuale passaggio di autoveicoli durante la marcia del treno. Tale azione risulta già di per sè molto pericolosa se affrontata di giorno, figurarsi di notte e senza illuminazione. L’età media dei capitreno è di 55 anni, e non tutti sono agili e scattanti. È evidente che queste disposizioni dell’azienda sono in palese violazione di tutte le norme sulla sicurezza». (lu.so.)

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