La Nuova Sardegna

Sassari

Col Fai tra i “Luoghi del cuore”

di Paoletta Farina
Col Fai tra i “Luoghi del cuore”

Si potrà votare fino a domani la stazione ferroviaria di Tempio. La pandemia non ferma le passeggiate

14 dicembre 2020
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SASSARI. Ancora pochi giorni per votare i “Luoghi del Cuore” del Fai, che in Sardegna vedono al primo posto la stazione ferroviaria di Tempio, con la sala d’attesa ornata dalle splendide opere del pittore sassarese Giuseppe Biasi, le officine storiche e i convogli d’epoca. Fino a domani, 15 dicembre, infatti, si potrà contribuire al successo del “Luogo del Cuore” tempiese con un semplice clic sul link https://bit.ly/3lzTdf9, che dà diritto al finanziamento del Fai per opere di restauro e manutenzione, quanto mai necessarie per conservare la bellezza e la storia che racconta.

Intanto la pandemia non ha fermato l’attività del Fondo Ambiente Italiano, che pur costretto a cancellare gran parte delle sue manifestazioni, ha reinventato il modo per tenere viva e alta l’attenzione verso il patrimonio di ricchezza del nostro territorio. La delegazione di Sassari e il gruppo di Tempio non hanno rinunciato a creare piccoli eventi, con la collaborazione di studiosi ed esperti che si sono messi a disposizione. Certo, si è dovuto rinunciare agli studenti delle scuole come “ciceroni”, una figura inventata proprio dal Fai, ma l’emergenza non lo consentiva.

Le visite e le escursioni si sono svolte in luoghi aperti e con prenotazioni on line e hanno consentito di andare alla scoperta dell’immenso serbatoio archeologico che la Sardegna può vantare, purtroppo non sufficientemente apprezzato, protetto e valorizzato.

Per la prima “Giornata Fai all’aperto” il gruppo di Tempio ha organizzato una passeggiata a Monti di Deu, nel territorio di Calangianus, con due accompagnatrici speciali, le archeologhe Angela Antona e Sara Puggioni, che hanno illustrato in un suggestivo itinerario il nuraghe Agnu e la tomba di giganti di Pascaredda.

E per le “Giornate d’Autunno” è stato l’altare prenuragico di Monte d’Accoddi la meta della passeggiata, sotto la guida sapiente dell’archeologa Domenica Lissia, funzionario comunale della rete museale Thamus, che con la sua narrazione ha introdotto i visitatori a un monumento, risalente al III secolo a.C., unico nel suo genere e “luogo alto” per leggere il paesaggio circostante e comprendere riti funebri e religiosità.

«Purtroppo proprio in questo periodo abbiamo perso una componente straordinaria – dicono alla delegazione –: la carissima Antonietta Boninu, ex direttrice della Soprintendenza, che al Fai, ma non solo, ha dedicato tanto. Antonietta era straordinaria perché senza far pesare la sua preparazione, la sua assoluta importanza di ricercatrice, la sua posizione di rilievo nel mondo della cultura, sapeva proporre obiettivi e suggerire metodi per raggiungerli con efficacia, dando la sua collaborazione da semplice volontaria e non da studiosa autorevolissima quale era. È stata per noi tutti una presenza preziosa e un’amica sincera di cui sentiamo tanto la mancanza».

Le Giornate di Autunno del Fai si sono concluse nel sito di Monte Baranta, nel Comune di Olmedo, con l’archeologo Alberto Moravetti che ha generosamente prestato la sua competenza per presentare il suggestivo insediamento nuragico e la imponente fortificazione.

Il gruppo Fai di Tempio è stato infine l’artefice della giornata dedicata alla stazione ferroviaria costruita nel Novecento, che unisce arte e storia industriale, e che non a caso ha raccolto tanto favore dal pubblico come “Luogo del Cuore”.

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