La Nuova Sardegna

Sassari

Mores, la circonvallazione è diventata impraticabile

di Barbara Mastino
Mores, la circonvallazione è diventata impraticabile

Una strada inaugurata nel 2008 che è fondamentale per tutto il territorio Le ultime piogge hanno trasformato il manto d’asfalto in un percorso a ostacoli

12 gennaio 2021
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MORES. Non finiscono anzi aumentano i disagi per gli automobilisti che percorrono la circonvallazione del paese, strada inaugurata nel 2008 ma oggetto negli anni di numerosi interventi di “aggiustamento” mai veramente decisivi. In questi ultimi giorni, con le forti piogge, il manto stradale già pesantemente deteriorato ha subìto ulteriori danni e adesso percorrere la provinciale è, più di prima, un percorso a ostacoli. Le buche non si contano, l’asfalto è sconnesso, le cunette cedono. Chi conosce la strada ormai ha imparato a evitare gli ostacoli, ma questo si traduce in pericolose invasioni della corsia opposta, e le conseguenze sono facilmente immaginabili.

Numerose segnalazioni sono giunte anche in questi giorni da parte di automobilisti che hanno subito danni, e qualche giorno fa un post su Facebook del consigliere comunale di Ozieri Antonio Delogu ha scatenato una lunga serie di commenti dai quali è emersa una conta dei danni che ha dell’incredibile. La strada tanto fortemente voluta da un intero territorio è diventata il simbolo dell’abbandono, per questo e per altri motivi: risale a pochi giorni fa su queste pagine la segnalazione di sacchi di spazzatura abbandonati a bordo carreggiata. L’ultimo intervento sulla provinciale 63, riguardante il secondo lotto e il tratto a scorrimento veloce, risale al dicembre del 2019: un’opera finanziata dalla Provincia con ben 4 milioni di euro, che aggiunti ai 6 milioni e 700 mila circa del costo di realizzazione e agli altri milioni spesi in dodici anni sono letteralmente finiti in una voragine. La strada è della massima importanza, perché è il collegamento diretto nel territorio tra Olbia e Cagliari, e quando fu realizzata, dopo anni di studi e progetti, venne salutata con giubilo dalle comunità.

In particolare da quella di Mores, dal momento che prima della creazione della circonvallazione tutto il traffico passava all’interno dell’abitato. In dodici anni però lo snellimento del traffico interno è stato l’unico vantaggio, perché con il passare del tempo la strada si è rivelata pericolosa (si pensi al famigerato “discesone cieco” del tratto finale) e centinaia di automobilisti hanno lasciato in terra pneumatici, braccetti, ammortizzatori e quant’altro. Per non parlare dei tanti incidenti occorsi, anche di particolare gravità. Chi conosce la strada ormai ha imparato a evitare le buche, ma questo si traduce in pericolose invasioni della corsia opposta, e le conseguenze sono facilmente immaginabili. Proseguire con interventi-tampone appare ormai inutile: la strada andrebbe interamente rifatta, rinforzandone il fondo, perché solo così si eviterebbe il riemergere a intervalli regolari delle buche coperte con l’asfalto. Sarebbe un’opera imponente, ma a conti fatti forse i costi sarebbero minori di quelli affrontati in tutti questi anni.

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