La Nuova Sardegna

Sassari

Col reddito di cittadinanza ma spacciavano cocaina

di Luca Fiori
Col reddito di cittadinanza ma spacciavano cocaina

Valledoria, smantellata dai carabinieri un’organizzazione a conduzione familiare Ai domiciliari mamma, figlia e i rispettivi compagni. Il fornitore era a Porto Torres 

16 gennaio 2021
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SASSARI. Quando parlavano al telefono usavano nomi in codice per riferirsi alla droga, che in alcuni chiamavano “crackers” e in altri “pavesini”. Per paura di essere intercettati iniziavano una conversazione sulla linea normale poi si spostavano su Telegram, il servizio di messaggistica difficile da captare anche per i mezzi tecnici a disposizione del le forze dell’ordine.

Facevano la bella vita, nonostante alcuni di loro fossero disoccupati e beneficiassero del reddito di cittadinanza. Non sapevano che da qualche mese le continue spese online al di sopra della loro possibilità economica avevano attirato l’attenzione dei carabinieri della compagnia di Valledoria.

Ci sono voluti circa due mesi di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Angelo Beccu, per smantellare un’organizzazione a conduzione familiare con base a Valledoria che si riforniva della sostanza stupefacente - da smerciare bella zona della bassa valle del Coghinas - a Porto Torres.

Ieri mattina i militari di Valledoria, guidati dal capitano Sergio Pagliettini, e coadiuvati dai colleghi dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna, dal Nucleo cinofili di Abbasanta e dai carabinieri del comando provinciale di Sassari, hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e un’applicazione dell’obbligo di dimora nei confronti dei componenti della banda e denunciato altre 5 persone.

Ai domiciliari sono finite Monica Loi, 47 anni, la figlia Noemi Brotzu di 22 anni e i compagni delle due donne: Angelo Pisanu di 34 anni e Michael Latte di 29, tutti residenti a Valledoria. Stessa misura cautelare per Alberto Chiantera, 24 anni di Porto Torres, ritenuto dagli inquirenti il fornitore dell’organizzazione. Obbligo di dimora invece per una 36enne di Trinità d’Agultu che avrebbe avuto semplicemente il ruolo di “autista” della banda, avendo accompagnato in diverse occasioni Noemi Brotzu a Porto Torres per fare il carico di stupefacenti.

I riscontri dei carabinieri hanno permesso di scoprire che madre, figlia e i rispettivi compagni spacciavano cocaina, eroina e marijuana e con i proventi dello spaccio la banda acquistava auto e di beni di consumo soprattutto sul web. Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati 59,32 grammi di cocaina 1,9 di eroina e 54,3 grammi di marijuana. Ieri ulteriori 160 grammi di cocaina e 170 di marijuana sono stati trovati a casa di Alberto Chiantera durante la perquisizione.

Difesi dagli avvocati Sergio Porcu, Francesco Cubeddu e Nino Marras, i sei indagati compariranno i prossimi giorni davanti al giudice delle indagini preliminari Antonello Spanu per l’interrogatorio di garanzia.

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