La Nuova Sardegna

SASSARI. Cinque giorni di traffico infernale. Da ieri, per i residenti di Sant’Orsola storica, ma anche per tutti gli automobilisti che attraversano il quartiere diretti verso Predda Niedda, l’incubo è finito. Il muro di contenimento che si affaccia sulla strada è stato messo in sicurezza, e dunque anche l’accesso a Sant’Orsola è stato riaperto. Un sospiro di sollievo per migliaia di automobilisti, perché i tempi di percorrenza si erano triplicati. Infatti chiuso lo sbocco verso la 131, l’unica arteria percorribile diventava la bretella. La pressione del traffico, su quel segmento di asfalto, nelle ore di punta era diventato insostenibile. Serpentoni di auto che partivano da via Cesaraccio, si allungavano in via Martiri delle Foibe, per poi arrivare alla strozzatura della rotonda prima della Bretella. Finalmente problema risolto: il proprietario del terreno circondato dal vecchio muraglione ha presentato al Comune la relazione tecnica che documenta il ripristino delle condizioni di sicurezza del manufatto. Il muro di contenimento alto tre metri, che delimita un lotto con un’abitazione privata, dopo queste settimane di pioggia aveva dato segni di cedimento. Non era possibile transennare una parte della strada, perché si parla del tratto che, già di per sé piuttosto stretto, precede il passaggio a livello della linea ferroviaria Sassari-Porto Torres. Un vecchio muro fatto in cantoni di tufo che assorbono l’acqua e che negli anni si sono deteriorati sgretolandosi fino al punto da comprometterne la stabilità. Le piogge incessanti delle ultime settimane avevano fatto franare alcune pietre. I vigili del fuoco e i vigili urbani avevano decretato la chiusura al traffico e intimato al proprietario un immediato intervento. Per fortuna la messa in sicurezza si è svolta in tempi rapidi.