La Nuova Sardegna

Sassari

Torna l’incubo Coghinas 2: mezzo Sassarese di nuovo a secco

Giovanni Bua
Torna l’incubo Coghinas 2: mezzo Sassarese di nuovo a secco

Martedì 2 febbraio ennesimo intervento di manutenzione nell’obsoleto acquedotto Enas. Poco più di un anno fa centomila persone rimasero senz’acqua per 4 giorni

30 gennaio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. È successo di nuovo. A meno di un mese dall’ultima “toppa”. A poco più di un anno dalla clamorosa rottura che ha lasciato per 4 giorni senz’acqua oltre 100mila persone a Sassari, Porto Torres e Castelsardo. Con fiumi di dichiarazioni, promesse, progetti e ventilate soluzioni. Che muovono qualche passo ma, chiaramente, sono ben lontane dall’arrivare. È una dura realtà con cui fare i conti: l’acqua che rifornisce metà del Sassarese passa dall’obsoleta condotta Coghinas 2, di proprietà dell’Enas: ogni volta che c’è una rottura, bisogna svuotarla, ripararla e incrociare le dita mentre si ridà pressione. Questa volta la roulette russa andrà in scena martedì. Con le squadre Enas che si dovranno inerpicare in una della campagne tra la diga Enel di Casteldoria (a Santa Maria Coghinas) e Sassari sotto cui scorre lo scalcagnato tubo, unica fonte di approvvigionamento di acqua grezza per i potabilizzatori Abbanoa di Truncu Reale (al servizio di Sassari, Porto Torres e Stintino), Monte Agnese (Alghero) e Castelsardo. E, durante i lavori, dovranno chiudere i rubinetti.

L’intervento “straordinario” è previsto dalle 7 alle 23 e, visto il blocco del rifornimento di acqua grezza negli impianti, Abbanoa sospenderà la produzione di acqua potabile. Con le dita incrociate. Perché se la toppa non regge tutto salterà. E le ore potrebbero diventare giorni.

SASSARI. In città interruzione dalle 9 della mattina di martedì alle 9 della mattina di mercoledì nei quartieri alimentati in via esclusiva da Truncu Reale tramite il serbatoio e la condotta di Monte Oro: Centro Storico, Monte Rosello basso, Sacro Cuore, Latte Dolce, Santa Maria di Pisa, Porcellana e Piandanna. Interruzione dalle 8.30 alle 20.30 della giornata di martedì nei quartieri alimentati in via esclusiva da Truncu Reale tramite la condotta “ramo gravità-Monte Oro”: Bancali, Caniga, Predda Niedda, Li Punti, Sant’Orsola sud e nord, Ottava, Marchetto, Sette Palme, Villa Gorizia, Giagumona, rio d’Ottava, Li Pantamazzi, Baddelonga-Russeglia. Interruzione dell’erogazione dalle 23 della notte di martedì alle 5 di mercoledì mattina nelle zone rifornite dal serbatoio Quota 340: Luna e Sole, Prunizzedda, Carbonazzi, Monte Rosello Alto. Nelle zone (Lu Fangazzu, San Paolo, San Giuseppe, Monserrato, Monte Rosello medio, Sassari 2, Badde Pedrosa, Tingari, Valle Gardona e Gioscari) servite dal serbatoio di Via Milano, alimentato dal potabilizzatore del Bidighinzu con integrazione da Truncu Reale tramite il sollevamento di Ponte Rosello: martedì interruzione dalle 18 sino alle 5 della mattina di mercoledì e mercoledì interruzione dalle 22 sino alle 5.

In base alla possibilità di aumentare l’integrazione della fornitura dall’acquedotto Bidinighinzu, sarà possibile aumentare le ore di erogazione.

PORTO TORRES. A Porto Torres centro: chiusura dell’erogazione dalle 10 della mattina di martedì sino alle 8 della mattina di mercoledì. A Porto Torres-Serra Li Pozzi: chiusura dell’erogazione dalle 7 di martedì alle 7 di mercoledì.

STINTINO. A Stintino centro: chiusura dell’erogazione dalle 16 di martedì alle 8.30 della mattina di mercoledì. A Stintino–Bagaglino, villaggi, Pozzo San Nicola, agro e case sparse collegate direttamente all’acquedotto: chiusura dalle 9 di martedì alle 9 di mercoledì.

CASTELSARDO. Nel centro: chiusura dell’erogazione dalle 7 di martedì alle 7 di mercoledì. A Lu Bagnu: chiusura dell’erogazione dalle 7 di martedì alle 7 di mercoledì.

TERGU. Chiusura dell’erogazione dalle 14 di martedì alle 7 di mercoledì.



In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative